Inaugurazione del 450° Anno Accademico.

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Scritto da Administrator | 10 Gennaio 2012

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Inaugurazione del 450° Anno Accademico
Sassari, 16 gennaio 2011

Intervento del Rettore prof. Attilio Mastino
Senza l’Università non c’è futuro per la Sardegna e per il Paese


Autorità, cari amici,

Ho avuto modo di rileggere in questi giorni il volume Quadringentesimo anno dell’Universitas Turritana Sacerensis pubblicato dall’editore Gallizzi il 30 maggio 1962 in occasione del faustissimus eventus delle celebrazioni dei quattrocento anni di vita del nostro Ateneo, l’Alma in Sardinia mater studiorum.

Confluivano in quella solenne giornata di 50 anni fa al teatro Verdi le delegazioni delle 6 Facoltà, con oltre cento rappresentanti di università europee e si sommavano tante circostanze: la malattia del Rettore Marginesu, la nomina del nuovo Rettore Costa, l’elezione del Presidente della Repubblica Segni presente alla cerimonia, l’approvazione del Piano di rinascita, la pace ventennale dopo una guerra sanguinosa; infine le speranze per il futuro di una università in pulcherrima insula sita che traeva origine 400 anni prima dal testamento di Alessio Fontana funzionario di cancelleria di Carlo V ma che guardava lontano: .

Nel messaggio del Principalis dell’Università di Glasgow si definiva l’Academia sassarese insulae amoenae praecipuum decus et ornamentum, in medicina, in iure civili, in oeconomia rustica, in rerum naturalium cognitione, collegando i larghi frutti scientifici al detto oraziano opimae Sardiniae segetes feraces e alle turres illae antiquissimae atque adhuc arcanae, vulgo “nuraghi”. In queste parole c’è una distanza culturale grandissima percorsa in questi cinquanta anni e insieme la sintonia con obiettivi alti e un orizzonte internazionale che permangono ai nostri giorni.

Per Pierre Louis, rettore dell’Università di Lione, il prestigio dell’Ateneo collega la Sardegna.

Oggi guardiamo con maggiore distacco ai decenni formativi dell’Ateneo Sassarese, alla nascita del Collegio gesuitico nel 1562, pensando alla nascita nel 1612 dei corsi di Filosofia e Teologia e vent’anni dopo alla trasfornazione del Collegio in Università di diritto regio.

Celebreremo solennemente i nostri 450 anni di vita nel mese di marzo, ma intanto vogliamo aprire questo anno accademico pensando alla nuova università che insieme stiamo rifondando, dando esecuzione ad una legge, la n. 240 del 30 dicembre 2010, che non possiamo valutare positivamente, che ci ha dato tante amarezze, che è in qualche modo espressione del mito dell’aziendalizzazione delle università e del valore commerciale del sapere, ma che paradossalmente oggi è diventata la nuova frontiera per difendere l’autonomia universitaria, per valorizzare il merito, per conservare un patrimonio che ereditiamo con emozione, consapevoli che saremo giudicati per quello che non saremo stati capaci di fare, soprattutto se non affronteremo alcuni problemi centrali e alcune minacce: la spaventosa diminuzione delle risorse specie nel Mezzogiorno, lo scardinamento dell’intera struttura degli Atenei e la confusa ricomposizione dei Dipartimenti su nuove basi, l’indebolimento del Senato, la riduzione delle rappresentanze, l’impoverimento dei momenti di democrazia e di confronto, la ulteriore precarizzazione dei ricercatori dopo anni di duro apprendistato, la generale confusione di ruoli, di compiti, di obiettivi; elementi che richiedono politiche di integrazione che correggano il modello centralistico di base e combattano il rischio di un’ulteriore stretta oligarchica, confermata dall’espulsione dei ricercatori sia dalle commissioni di concorso sia dai requisiti per i dottorati.

E ciò all'indomani dell'adozione da parte dei due Governi che si sono succeduti di severe misure per il risanamento del bilancio dello Stato che hanno bloccato gli aumenti retributivi del personale universitario e gli scatti di anzianità, provvedimenti che colpiscono soprattutto i più giovani; per non parlare delle limitazioni al turn over, del blocco dei concorsi, del taglio del fondo di finanziamento ordinario degli Atenei con la minaccia dell’introduzione del penalizzante costo standard per studente; ancora la nuova formula dei Progetti di ricerca PRIN che privilegia le università specialistiche e i grandi gruppi di ricerca. Nessuno riuscirà a convincerci che per innalzare la qualità del sistema universitario italiano sia necessario tagliare in tre anni del 13% le risorse, già spaventosamente insufficienti nel confronto europeo; la loro ulteriore riduzione è una minaccia per quegli Atenei che intendono recuperare situazioni di svantaggio.

Siamo consapevoli della crisi economica, finanziaria e anche morale che il Paese attraversa e non ci sottraiamo all’obbligo di dare un contributo efficace per superarla, perseguendo obiettivi di risparmio, di efficienza, di efficacia, non sottraendoci ai sacrifici richiesti a tutto il Paese. Chiediamo un ulteriore impegno al Prorettore, alla nostra cara Laura, al Direttore Guido Croci, alla Giunta di Ateneo, ai delegati, ai membri delle commissioni, al Senato, al Consiglio di amministrazione, al Garante degli studenti, alla Presidente delle pari opportunità, ai componenti del Nucleo di Valutazione e dei Revisori. Infine agli amici della segreteria del Rettore e della Direzione amministrativa, agli studenti collaboratori, ai dirigenti, agli impiegati degli uffici, ai bibliotecari, ai tecnici, ai sindacati, perché tutti ci si rimbocchi le maniche e ci si metta al servizio di un Ateneo che ha una storia e una dignità da difendere, un’immagine da tutelare, con l’esigenza di portare avanti un munus, dando esempi di comportamenti virtuosi, basati sulla necessità di mettere al primo posto gli interessi della res publica. Siamo dalla parte innanzi tutto degli studenti e dei ricercatori e ogni nostro sforzo sarà indirizzato a difendere i loro diritti, ma anche a chiedere impegno e responsabilità, decisi a valutare il lavoro di ciascuno e noi a rispondere dei nostri limiti e delle nostre incapacità, in un quadro di rigore e responsabilità che dovrebbero accompagnare sempre l’autonomia e l’autogoverno.

Chiediamo metodi nuovi di valutazione che fondino un sistema premiante rigoroso, che consideri le specificità disciplinari e i contesti territoriali in cui opera ciascuna università attraverso indicatori di contesto relativi alle condizioni di sviluppo regionali. Ci richiamiamo all’art. 119 della Costituzione, che impone risorse aggiuntive ed interventi speciali, per promuovere la coesione nazionale e la solidarietà sociale e per rimuovere gli squilibri economici. Non si cambia senza investire. Occorre lavorare per reperire nuove risorse, in questa sorta di competizione globale nella quale ci muoviamo, che non può distrarci dalla necessità di interpretare la ricerca scientifica il più possibile liberata dai vincoli burocratici, che spesso ci sfiancano e distraggono i giovani dal vero compito che è quello di pensare e di crescere insieme.

La Regione Sarda è stata dalla nostra parte, ha difeso le due Università storiche, che vogliono continuare ad essere punto di riferimento per il territorio, mettendo in relazione dialettica la ricerca umanistica e la ricerca sperimentale, con applicazioni e trasferimenti a favore delle aziende. L'Università vuole aprire e non chiudere la Sardegna, richiamando però le radici e le esperienze dei padri dell'autonomia speciale, ai quali riconosciamo una profondità e un rigore che vanno ben oltre la superficialità di alcune teorie federaliste dell'oggi, fondate su prepotenti egoismi e incapaci di farsi carico dei problemi di tutti.

Con i suoi 665 docenti, con i suoi 583 tecnici, amministrativi, bibliotecari, con i suoi 26 collaboratori esperti linguistici, con i suoi 15.561 studenti e oltre mille dottorandi e specializzandi, l’Università di Sassari è una risorsa e non un peso. Lo diremo al Presidente Giorgio Napolitano il 21 febbraio in occasione della sua visita a Sassari. Gli investimenti in conoscenza sono necessari; in Sardegna il compito dell’Università è cruciale ed è necessario arrivare alla nascita di un sistema regionale integrato in piena sinergia tra i due Atenei, con un modello di università a rete aperta ad una dimensione internazionale.

Troviamo ragioni nuove per una convergenza con l’Università di Cagliari, una forte sintonia con il suo Rettore Giovanni Melis: stiamo scrivendo il testo dell’accordo di federazione previsto dal nostro statuto e garantiremo la consultazione dei due Senati Accademici, all’interno di un Sistema universitario unitario che mantenga ben distinte le due università storiche con il loro patrimonio di relazioni. Eppure non riteniamo che il rapporto di prossimità possa assorbire tutto l’orizzonte di iniziative che invece debbono orientarsi su un piano europeo, mediterraneo e internazionale, facendo leva sui rapporti avviati entro la rete delle 21 università catalane, il coordinamento tra le Università insulari, l’Unione delle Università del Mediterraneo e l’Università Euro-mediterranea. Saranno avviate numerose iniziative nuove per potenziare rapporti di collaborazione, con singole Università, con reti universitarie e con centri di promozione culturale, in particolare con il Centro russo di scienza e cultura e l’istituto cinese “Confucio” attraverso Uni-Italia.

Il registro delle visite ufficiali testimonia efficacemente la ricchezza dei rapporti avviati con Università e Istituzioni di tutto il mondo. L’orizzonte che abbiamo di fronte è quello dell’Europa 2020, un’Europa che si definisce intelligente, sostenibile, inclusiva, nella quale entreremo col nostro capitale umano e intellettuale, con le nostre risorse materiali e immateriali, con le nostre tecnologie. Anche con i nostri problemi, se è vero che stiamo attraversando il cuore di una crisi che tocca innanzi tutto il mondo del lavoro giovanile: gli operai della Vinyls e dell’Alcoa sono solo la punta di un’avanguardia consapevole di lavoratori decisi a salvare la Sardegna dal naufragio, di fronte alle oltre mille aziende in crisi, agli oltre 4000 posti di lavoro persi nell’industria, all’incremento della disoccupazione giovanile, alle dimensioni spaventose assunte dalla cassa integrazione, alle 350.000 persone sotto la soglia di povertà.

Per queste ragioni lascerei veramente da parte stasera il tradizionale bilancio enfatico delle attività portate a termine in questo intenso e difficile anno che ci lasciamo alle spalle: ci sono i documenti che parlano per noi e che testimoniano un impegno quotidiano generoso di tanti protagonisti che ci sono cari. Mi limiterei a richiamare i risultati positivi conseguiti dall’Ateneo nelle tante classifiche nazionali, come quelle del Ministero e di CENSIS Repubblica che ci vede al terzo posto tra i medi atenei. Il buon risultato è stato ottenuto grazie alle strutture, alle borse di studio, al sito web di Ateneo. Fra le Facoltà, Architettura si colloca ai vertici della classifica italiana al secondo posto.

Voglio dire subito che dal nostro osservatorio cogliamo tanti segnali di speranza, tanto impegno, tante aree di eccellenza: abbiamo aperto le celebrazioni per i 450 anni premiando con un tablet i nostri 450 migliori studenti, che sono veramente al centro dei nostri progetti. Voglio ricordare anche il recente premio nazionale ottenuto dalla giovane economista  Francesca Piga, col progetto Campus mentis. Per non parlare del premio Unesco assegnato alla nostra chimica Valeria Alzari, riconoscimento insieme per una scuola scientifica e per un impegno personale. E poi i risultati dei nostri studenti in mobilità, i tanti programmi in corso, le tante idee in campo che emergono anche dai progetti presentati agli Enti pubblici e alla Fondazione Banco di Sardegna.

Più utile mi sembra declinare questa relazione al futuro e volgere uno sguardo ai tanti impegni che ci aspettano fin dai prossimi mesi, convinti come siamo che soprattutto nei momenti di crisi sia compito degli amministratori pubblici accelerare il passo, mettere a disposizione progetti, indicare soluzioni, dare risposte alle esigenze, evitare di far dormire per decenni le risorse.

Inizieremo portando avanti la riforma della struttura stessa dell’Università, avviando l’iter per la costituzione delle Strutture di raccordo (Facoltà o Scuole Politecniche) e per il rinnovo di tutti gli organi accademici.

Prendono servizio oggi i nuovi direttori dei 13 Dipartimenti, che rappresenteranno la cellula di base nella quale didattica, ricerca, trasferimento a favore del territorio si incontrano, come è previsto nel nuovo statuto pubblicato il 23 dicembre sulla Gazzetta Ufficiale. Auguri di cuore ai nuovi Direttori, Giuseppe Pulina per il Dipartimento di Agraria, Arnaldo Cecchni per Architettura, Pierfranco Demontis per Chimica e Farmacia, Francesco Sini per Giurispudenza, Marco Breschi per Economia, impresa e regolamentazione, Salvatore Naitana per Medicina Veterinaria, Mario Trignano per Scienze chirurgiche, microchirurgiche e mediche, Andrea Montella per Scienze biomediche, Ninni Delitala per Medicina clinica e sperimentale, Giuseppe Meloni per Storia, Scienze dell’uomo e della formazione, Gavino Mariotti per Scienze umanistiche e sociali, Antonietta Mazzette per Scienze Politiche, comunicazione e Ingegneria dell’informazione, Sandro Dettori per Scienze della natura e del territorio.

Siamo orgogliosi del risultato raggiunto, che si deve soprattutto ad una splendida Commissione statutaria che ha saputo guardare lontano, al Senato Accademico, al Consiglio di Amministrazione, perché lo statuto è stato veramente opera di tutto il corpo accademico: e questo spiega la sua consistenza, il suo peso, la sua anima profonda.

A partire dal I gennaio sono stati disattivati i 27 vecchi dipartimenti e progressivamente scompariranno le 11 Facoltà. Consentitemi di ringraziare per l’intensissimo lavoro svolto Direttori e Presidi che escono di carica. Eleggeremo al più presto le rappresentanze studentesche, magari in una unica tornata.

L’impianto finanziario subirà un grande cambiamento con il bilancio unico d'Ateneo e l'adozione della contabilità economico-patrimoniale. Chiuderemo oltre 20 centri di spesa, garantendo risorse ai 13 poli dipartimentali,  e ciò sulla base anche di indicatori premiali. Discuteremo il futuro dei Centri di Ateneo, dei Centri interdipartimentali come l’NRD o il Centro per la biodiversità vegetale, dei Centri di area medica o umanistica, dei laboratori, delle Aziende.

Costituiremo il nuovo sistema dei Centri di Responsabilità, garantendo una formazione manageriale ai Direttori di Dipartimento. Contiamo davvero in un impegno rinnovato dei dirigenti vecchi e nuovi: ci ha raggiunto in questi giorni, proveniente dal Ministero, la nuova dirigente della Programmazione Sonia Cafù.

In questo contesto anche il modello organizzativo delle strutture Dipartimentali verrà rivisitato attraverso una maggiore valorizzazione delle figure del Segretario amministrativo, del Manager didattico, nonché attraverso l’inserimento di operatori a supporto dell’ internazionalizzazione, della mobilità studentesca, della rendicontazione di progetti comunitari.

Aggiorneremo la Programmazione strategica e daremo attuazione al Piano delle performance con i suoi obiettivi strategici, obiettivi operativi, indicatori.

Dopo la verifica amministrativo-contabile promossa dal Ministero per l'Economia, ormai archiviata, completeremo il percorso di riforma e di messa a punto, anche se vogliamo ribadire a voce alta che l’Università è sana, ha un bilancio solido e un avanzo consistente, i suoi amministratori perseguono obiettivi di impegno civile e di trasparenza dichiarati nel Codice etico.

Rilanceremo il recente Protocollo d’intesa con l’Accademia di Belle Arti di Sassari e il Conservatorio di Musica.

Attiveremo il Museo della scienza e della tecnica e l’Orto Botanico. Dedicheremo particolare attenzione alle attività del Dipartimento di medicina veterinaria e alla realizzazione dell’ospedale veterinario e dell’Azienda zootecnica, in vista della valutazione europea.

Con la Regione Sarda firmeremo l’intesa triennale già sostanzialmente definita con gli assessori Milia e La Spisa e miglioreremo il rapporto tra la programmazione regionale e quella di Ateneo, ci impegneremo nei corsi di lingua sarda, nei master, nelle scuole di specializzazione, nella ricerca. Firmeremo il protocollo d'intesa sulla Chimica Verde elaborato dal nostro gruppo di lavoro; e poi sulla Chimica, le Bonifiche, le Energie rinnovabili.

Sul territorio daremo attuazione all’Accordo quadro di cooperazione Fabrica Europa con la Provincia e la Camera di commercio; porteremo avanti il progetto Unicittà col Comune di Sassari e l’Azienda Trasporti. Daremo seguito agli accordi con l’ATP sui costi di trasporto per gli studenti. Occorre ora che l’Università si concentri sul rapporto tra formazione e lavoro e dedichi più impegno al tema Sassari città della conoscenza: vogliamo rifondare il rapporto con la città e il territorio, verso una politica globale indirizzata allo sviluppo del Nord Sardegna.

Lavoreremo con tutte le Province e molti comuni; attueremo la Convenzione con l’ENEA e con il CNR. Nascerà la Farmacia comunale. Saremo presenti nel Tavolo delle Attività Produttive, nei dibattiti promossi dai Sindacati, dalle imprese, dai partiti, superando rivalità e appartenenze.

Lavoreremo con il Consiglio di amministrazione dell’ERSU per definire strategie comuni e investire rapidamente le risorse disponibili per il nuovo campus.

L’Università mantiene i propri impegni assunti con la nascita delle sedi decentrate a Nuoro, a Oristano, ad Olbia, prende atto dei vincoli introdotti dal Governo che vietano la nascita di nuovi corsi di laurea fuori dal comune sede legale, non rinuncia all'alleanza storica con i territori, ribadisce l'interesse a sviluppare le attività universitarie e progetta un quadro di iniziative per il futuro. Ritiene che l'investimento in conoscenza sia fondamentale soprattutto per le zone interne della Sardegna, che hanno necessità di infrastrutture per fare della cultura una risorsa, partendo dall'identità profonda dell'isola ma favorendo una nuova dimensione internazionale. Lamentiamo tante mancate risposte in termini di residenze studentesche e strutture.

Il nuovo Dipartimento di Architettura di Alghero si vede riconosciuta una sua autonomia e sarà direttamente sostenuto dall’Ateneo con risorse che debbono compensare gli svantaggi legati al decentramento e alla scarsa consistenza di dotazioni organiche. D’intesa con il Comune sarà messa in liquidazione la Società consortile. Nell’incontro con le autorità comunali abbiamo denunciato i ritardi nell’assegnazione della nuova sede e soprattutto la gravissima condizione di degrado degli edifici privi di manutenzione.

Un ulteriore, deciso sviluppo avranno le mobilità studentesche internazionali, sia in ambito europeo con il programma Erasmus, sia in ambito extraeuropeo con il programma Ulisse. Intendiamo orientare i nostri sforzi non solo per moltiplicare le opportunità di confronto e di scambio, ma anche per migliorare la qualità e l’efficienza delle esperienze di formazione di tutti gli studenti in mobilità: rafforzeremo i servizi di tutorato e gli sportelli Erasmus presso i 13 nuovi Dipartimenti; miglioreremo il monitoraggio e la valorizzazione dei percorsi di studio all’estero e il loro pieno e tempestivo riconoscimento nelle carriere studentesche; consolideremo il sistema delle “borse-premio”.

In collaborazione con il Centro Linguistico estenderemo l’offerta di corsi gratuiti di lingua per i nostri studenti e per gli studenti stranieri; metteremo a frutto la convenzione per le locazioni universitarie recentemente stipulata con il Comune; potenzieremo il sostegno alle attività di accoglienza svolte dalle associazioni studentesche; punteremo a migliorare la capacità di attrazione del nostro Ateneo all’estero. In particolare vareremo il nuovo progetto-pilota sui tirocini, che le imprese vorranno riservare a studenti universitari europei, con le borse Erasmus-Placement.

Continueremo ad investire nelle collaborazioni studentesche, che hanno rappresentato in questi anni un canale significativo per far entrare una ventata di novità nelle Facoltà e nei Dipartimenti. Confermeremo i contributi alle associazioni per le attività ricreative, culturali e sociali autogestite dagli studenti. Sosterremo la nuova Associazione dei laureati, così come il Coro dell’Università e il CRUS, attivissimo nel promuovere iniziative.

La nascita dei nuovi dipartimenti collegherà strettamente l’offerta formativa all’attività di ricerca scientifica: l’organizzazione della didattica, i servizi agli studenti, le segreterie hanno necessità di una vigorosa messa a punto. I risultati fin qui raggiunti segnalano un deciso miglioramento con la riduzione del numero degli studenti fuori corso e con l’aumento del numero dei laureati.

Nell’anno 2010 hanno conseguito la laurea 1747 studenti. In questo anno accademico i corsi di studio attivi sono 50, 10 dei quali a numero programmato per disposizione ministeriale. Una delle lauree magistrali di Architettura è stata attivata in modalità interateneo con le università di Barcellona, Girona, Lisbona. Agraria partecipa ad una laurea magistrale che ha sede amministrativa a Torino, con Milano, Foggia e Palermo.

D’intesa con l’Università di Cagliari abbiamo avviato l'iter di istituzione delle lauree magistrali per l'insegnamento nella scuola secondaria di primo grado e dei Tirocini Formativi Attivi. Sono 1091 gli iscritti alle Scuole di specializzazione e di dottorato di ricerca, ai Master di primo o di secondo livello.

Gli studenti saranno al centro delle politiche di Ateneo. La digitalizzazione dei servizi permetterà di gestire le operazioni di prenotazione e verbalizzazione on line degli esami; nascerà il fascicolo digitale dello studente. Il rilevamento delle opinioni degli studenti avverrà on line. Continueremo a promuovere una solenne cerimonia per la premiazione dei migliori studenti, sostenendo la politica del merito. Ridefiniremo il ruolo dei referenti amministrativi per la didattica entro i nuovi Dipartimenti.

Riattiveremo il master di giornalismo come master di Ateneo promosso d’intesa con l’Ordine dei giornalisti.

Le scuole di dottorato saranno profondamente riformate alla luce della legge 240, accorpate, sostenute dal rafforzato principio della valutazione e della premialità. Dopo la scuola di Scienze biomolecolari, nasceranno altre scuole internazionali. Ogni scuola avrà dall’Ateneo almeno una borsa destinata a studenti stranieri: le nuove modalità di valutazione favoriranno l’accesso a candidati provenienti da aree lontane ampliando la base di reclutamento. Quest’anno con la messa a bando di ben 70 borse l’Ateneo conferma il suo forte impegno nel settore; 117 borse nel triennio saranno coperte con fondi europei.

Interpretiamo l’Orientamento sia come servizio (il Servizio Orientamento Studenti) sia come funzione dell’Università quale sistema orientante. Dal 16 aprile si svolgerà la IX edizione della Manifestazione “Le giornate dell’Orientamento: studiare a Sassari e in Europa”, che, oltre a proseguire nell’ottica dell’internazionalizzazione e del coinvolgimento dei partecipanti, si caratterizzerà per alcuni aspetti innovativi: tavole rotonde sull’apporto della ricerca scientifica allo sviluppo del territorio; incontri con testimoni privilegiati del mondo delle professioni, premio sulla disablità; coinvolgimento delle associazioni studentesche. Proseguiranno tre nuove linee di azione strategiche, il Progetto STUD.I.O. per un riallineamento delle competenze degli studenti liceali; il Servizio OrientAzione di counseling psicologico e di coaching; infine il Servizio di Job Placement quale servizio teso a favorire con Alma Laurea il collocamento dei laureati.

Un deciso impulso ha avuto l’attività a favore dei disabili, che nel prossimo anno si arricchirà con il servizio di trasporto, che speriamo possa essere affidato ad una Cooperativa specializzata. Iniziative specifiche sono previste per ipovedenti e dislessici.

Il Comitato Pari Opportunità è stato profondamente rinnovato e la Presidente è stata espressa per mezzo di elezioni universali aperte a docenti e personale. Nascerà il Comitato Unico di Garanzia che dovrà seguire tra l’altro la realizzazione di un asilo nido aziendale.

Le attività sportive offerte agli studenti sono destinate ad estendersi nel complesso sportivo di San Giovanni grazie all’impegno del CUS che è necessario potenziare. In accordo con il Comune verrà finanziato un collegamento pubblico, con gli impianti sportivi universitari.

La costituzione del Coro dell’Università in Associazione ha dato un nuovo impulso alle attività musicali in sede e fuori sede, con conseguente aumento del numero dei coristi, prevalentemente studenti. Sosterremo il gruppo etnomusicologico ICHNUSS.

Il Sistema bibliotecario di Ateneo ha potuto avvantaggiarsi del vigoroso impegno del Coordinamento e della Commissione biblioteche, con crescenti investimenti per le riviste elettroniche, per gli abbonamenti centralizzati a riviste straniere e per le dotazioni. Sono in corso di sviluppo i progetti di Autoprestito e di miglioramento dei servizi di prestito e del controllo degli accessi. Viene in questi mesi avviato il Progetto Biblioteca Scientifica Regionale e si trasferisce presso la Pigliaru la Biblioteca del Banco di Sardegna. Proseguirà l’opera di potenziamento di Unissresearch, l’archivio istituzionale dell’Università di Sassari ad accesso aperto che conferisce immediata visibilità alle produzioni dei ricercatori e alle tesi di dottorato.

Inaugurato un anno fa, il nuovo Centro Linguistico di Ateneo sta portando avanti con finanziamenti europei un ricco programma di corsi per studenti, per studenti Erasmus in arrivo e in uscita, per docenti, per PTA e per esterni (inglese, spagnolo, francese, tedesco, russo, arabo, cinese, portoghese e italiano per stranieri); nasce un nuovo sistema di tutorato, presso la sede di Sassari e le sedi di Alghero, Olbia, Nuoro e Oristano.

Sul piano della didattica on line, è in discussione il rilancio dell’attività di Unitel Sardegna e un più incisivo coordinameno dell’e-learning presso i singoli Dipartimenti.

Il capitolo della ricerca è particolarmente articolato e consentitemi di esprimere la soddisfazione per i risultati raggiunti grazie anche all’impegno dell’Assessore regionale alla Programmazione: tutte le azioni saranno orientate al miglioramento della posizione dell’Ateneo in ambito internazionale. La nomina di molti colleghi tra i revisori ANVUR testimonia il prestigio di alcune aree di ricerca di eccellenza all’interno dell’Ateneo. La commissione ricerca opererà sul piano della diagnosi, progettazione, attuazione e monitoraggio, sviluppando indicatori di qualità specifici per il nostro Ateneo per guidare l’azione di autogoverno.

Ci ripromettiamo di migliorare il posizionamento nei Progetti di Rilevante Interesse Nazionale e dei progetti in Futuro e Ricerca (FIRB), attraverso un accrescimento del tasso di partecipazione e di successo. Faciliteremo la partecipazione ai progetti finanziati dalla Regione e dall'Unione Europea nell'ambito del FP7 e del Horizon 2020; definiremo la premialità di Ateneo. Declineremo il metodo della valutazione per individuare i punti di eccellenza, di forza e di debolezza, per intraprendere i processi di miglioramento delle strutture e dei singoli ricercatori, per guidare la pianificazione strategica e per definire il reclutamento.

In parallelo avvieremo la partecipazione dell’Ateneo all’esercizio ANVUR VQR 2004-10: selezioneremo i prodotti di ricerca; trasmetteremo le informazioni relative a brevetti, spin-off, incubatori d’impresa, consorzi, siti archeologici, poli museali, finanziamenti di progetti di ricerca ottenuti da bandi competitivi; elaboreremo attraverso il Nucleo di valutazione un rapporto di autovalutazione.

Porteremo avanti le azioni strategiche attraverso la predisposizione di diverse proposte progettuali rivolte al finanziamento di borse per dottorati, ricercatori a contratto, creazione di reti tra Università, Centri di ricerca e Imprese. Seguiremo i programmi Master & Back, Visiting Professor e Rientro dei Cervelli. Nell’ambito del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale daremo esecuzione al progetto finalizzato alla realizzazione di 6 Poli di Ateneo, ciascuno dei quali costituito da laboratori sperimentali attrezzati con strumentazione didattico-scientifico innovativa; acquisiremo il laboratorio per la realizzazione delle prove meccaniche sui materiali per l’edilizia.

Disdetteremo il protocollo d’intesa con Porto Conte Ricerche, con il relativo comodato d’uso che cesserà nel 2014 e proporremo un nuovo accordo più vantaggioso per l’Ateneo.

Proseguirà il sistema del cofinanziamento di Ateneo degli assegni di ricerca e lavoreremo per reperire ulteriori risorse sui fondi della legge regionale n. 7, in relazione alla premialità, ai progetti di base, alla ricerca orientata, ai Tender, al potenziamento delle infrastrutture e attrezzature di ricerca universitarie e alla realizzazione del Centro di ricerca sui beni culturali.

Attraverso l’Ufficio Progettazione, Controllo e Rendicontazione saranno rendicontati molti progetti cofinanziati dal Fondo Sociale Europeo e dal MIUR.

I grandi progetti di Ateneo verranno attuati di concerto con l’amministrazione regionale e con l'Università di Cagliari attraverso il Programma Operativo Regionale. In particolare, nei settori ICT, nanotecnologie, biotecnologie, energia e sviluppo sostenibile, agroalimentare e materiali tradizionali, ma non solo, verranno portati avanti, il Progetto per i Dottorati di Ricerca per 9 milioni di euro, il progetto per 30 ricercatori a tempo determinato per 4,4 milioni di euro, il Progetto per assegni di ricerca nell’ambito dei beni culturali per un milione di euro, il Progetto per assegni di ricerca in sinergia con enti di ricerca e imprese per 1,5 milioni di euro, il Progetto Laboratori per un importo di 4,5 milioni di euro, articolato attorno ai diversi poli.

Sul piano del trasferimento tecnologico, estendendo il progetto ILONET, avvieremo il Censimento delle competenze, valorizzeremo i prodotti di ricerca e gestiremo la proprietà intellettuale, dando impulso strategico all’allargamento del portafoglio brevettuale dell’Ateneo e alla sua commercializzazione. Costituiremo nuove imprese spin off e organizzeremo la V edizione della business plan competition Start Cup Sardegna. Pubblicheremo la newsletter della Ricerca e dell’Innovazione (ARiaNNA) con Cagliari, Genova, Milano Bicocca. Abbiamo proposto la candidatura ad ospitare a breve il premio ‘Start up dell’anno”, che premierà la miglior spin off italiana costituita quattro anni fa.

La commissione Grandi attrezzature scientifiche e sanitarie porterà avanti il proprio lavoro, seguendo l’acquisizione di 12 grandi attrezzature con un contributo dell’Assessorato alla programmazione di 5 milioni di euro e di 8 attrezzature di costo inferiore ai 100 mila euro acquisite con fondi di Ateneo.

Saremo impegnati nel Programma “Marittimo” in progetti “semplici” e in un progetto strategico sulle Reti Ecologiche nel Mediterraneo. Ulteriori gruppi di ricerca saranno impegnati nel Centro Interuniversitario di Ricerca sulla Nautica con Pisa e Genova, a valle della convenzione con la Provincia. Altri gruppi di ricerca lavoreranno sulla Valorizzazione delle risorse agroambientali e sugli Strumenti biologici per la prevenzione del dissesto idrogeologico.

Anche in relazione al Programma ENPI svilupperemo accordi, consolidando la collaborazione con organismi rappresentativi come l’UNIMED e con agenzie specializzate.

Proprio la mole dei risultati fin qui raggiunti consiglia di potenziare l’ufficio ricerca e promuovere ulteriori attività di formazione, in particolare nel campo del VII programma quadro, dando attuazione alla recente convenzione che impegna l’Università, la Provincia e la Camera di Commercio alla definizione congiunta di attività di promozione di progetti comunitari.

I risultati della valutazione della ricerca, presentati nelle scorse settimane, raccomandano una puntuale attenzione anche per l’area umanistica e impegnano l’Ateneo a diffondere i risultati della analisi sulla performance di ricerca, sottolineando i punti di forza e le criticità che scaturiscono da questa severa analisi, che comunque ha fatto emergere almeno 36 docenti ai vertici del panorama nazionale. La valutazione, affidata ad uno spin off dell'Università di Roma "Tor Vergata", ha messo in evidenza che la produzione scientifica del nostro Ateneo, benchè ridotta dal punto di vista quantitativo, si colloca qualitatiamente sopra la media nazionale. Inoltre, il 42% dei nostri docenti vanta una produzione scientifica quantitativamente superiore alla media nazionale.

Anche nel 2012 il programma Visiting Professor permetterà di assicurare una significativa presenza di studiosi stranieri, contribuendo positivamente non solo al processo di internazionalizzazione e al consolidamento delle relazioni con la comunità scientifica ma anche alla realizzazione di prodotti della ricerca e di attività formative di notevole impatto. La riduzione da parte della Regione del fondo assegnato non impedirà di proseguire un’attività che rappresenta un forte elemento di innovazione e che favorisce la mobilità di centinaia di studiosi, l’attivazione di rapporti scientifici, la creazione di reti di ricerca.

Per ciò che riguarda l’Informatica, contiamo di superare in breve tempo le tante criticità emerse anche in queste ultime settimane: sarà effettuato il trasferimento dei servizi informativi nel nuovo stabile di via Rockfeller. D’intesa col Comune verrà utilizzata la rete metropolitana in fibra ottica abbandonando i preistorici cannoni laser e verranno aggiornati il sistema di anagrafe della ricerca e le applicazioni di interfaccia verso le aziende. Si prevede lo sviluppo di strumenti di analisi e trattamento dei dati, una piattaforma per la raccolta elettronica dei questionari di valutazione didattica, una piattaforma WEB integrata di Ateneo. Ulteriori interventi sono previsti per le reti, i servizi, la fonia, la sicurezza. Molte azioni sono finanziate anche attraverso il progetto INNOVARE, che prevede un investimento di circa 9 milioni di euro.

Sul versante del personale siamo orgogliosi degli accordi stipulati con i sindacati che parzialmente recuperano il salario accessorio, e poi la mobilità orizzontale e l’avvio della riforma delle dotazioni organiche. Il capitolo delle relazioni sindacali e dei rapporti con il personale può essere solo accennato, anche se si registra un clima nuovo, un apprezzamento per il ruolo svolto dal direttore amministrativo e dai due delegati che si sono succeduti, una riduzione del contenzioso e una strategia di modernizzazione per la gestione delle risorse umane di una complessa tecnostruttura. Intendiamo affermare il senso di appartenenza all’organizzazione e trovare sinergie e un orizzonte di impegno nuovo per tutti.

Discuteremo in profondità le pressanti esigenze strutturali e organizzative dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari e il tema stesso della Prolusione affidata oggi a Ludovico Marinò testimonia l’interesse per affrontare la tematica in modo unitario, con spirito libero da condizionamenti e in un orizzonte di programmazione e di risparmio, nella collaborazione col Servizio Sanitario. La presenza dell’Assessore regionale Simona De Francisci va proprio in questa direzione.

Tutti sappiamo che le Aziende dovrebbero essere strutturate in base alla domanda, anche se finora la tipologia, il numero e la dimensione stessa delle unità operative sono stati decisi su criteri di “convenienza dei gestori” molto più che nel rispetto delle esigenze assistenziali della popolazione e - nello specifico per l’AOU-  della ricerca biomedica e della formazione del personale destinato al Servizio Sanitario. In particolare un’Azienda Universitaria deve prioritiamente assicurare l’alta specialità, garantendo l’integrazione della didattica e della ricerca clinica, la formazione rivolta agli studenti del corso di laurea magistrale in Medicina e dei corsi delle Professioni sanitarie, ai medici delle Scuole di Specializzazione di area medica, chirurgica e dei servizi. Tra i compiti che l’AOU crediamo debba affrontare c’è del resto l’esigenza di dare risposte di qualità anche alle fasce più deboli della popolazione. La Medicina Universitaria deve sempre più dimostrare anche un’ampia condivisione nei confronti di istanze sociali, non ultima quella relativa alla tutela ambientale ed alle tematiche interconnesse di rilevanza sanitaria.

L’AOU è in forte ritardo sul piano delle strutture e delle tecnologie, anche per l’assenza del Comitato di indirizzo e per la mancata approvazione dell’Atto Aziendale, che dovrà ridefinire l’articolazione delle strutture semplici, delle strutture complesse e avviare la nascita dei Dipartimenti Assistenziali integrati. Alcune decisioni, quelle ad esempio della nascita delle strutture semplici, potrebbero essere immediate, anche perché la prossima costituzione della nuova Facoltà di Medicina e Chirurgia, la nomina del suo Presidente, la recentissima aggregazione del personale nei dipartimenti medici consentono di avviare un discorso efficace di integrazione, che superi rivalità e ostacoli artificiosi che finora spesso hanno paralizzato gli organi decisionali dell’AOU. L’impegno del Rettore e del Direttore Generale è stato indirizzato verso il reperimento dei fondi FAS per la realizzazione del Programma Edilizio, che prevede la nascita di un solo complesso ospedaliero a valle di Viale S. Pietro, nel quale aggregare finalmente tutte le strutture cliniche attualmente disseminate in edifici diversi, molti dei quali in condizioni di grave precarietà e colpevolmente privi di accreditamento.

Chiediamo che l’AOU promuova economie di scala, attui un efficace “controllo di gestione” attraverso una specifica Unità di Valutazione. Vogliamo un rigoroso controllo della classificazione dei DRG e della gestione dei ricoveri. I Dipartimenti universitari partono con una consistente dotazione finanziaria residua di risorse da destinare alla didattica delle professioni sanitarie.

Chiediamo alla Regione di arrivare rapidamente alla firma del protocollo d’intesa discusso un mese fa col Presidente Cappellacci per l’applicazione del decreto legislativo 517 che a distanza di 12 anni non vede attuata la parte relativa alle indennità assistenziali del personale universitario, il che espone l’Ateneo ad un contenzioso logorante ed esplosivo. Più in generale non è possibile tacere sul mancato inquadramento e il non riconoscimento di professionalità e competenze.

L’Azienda può ancora rappresentare un punto di eccellenza della Sanità Regionale; a condizione che le componenti universitarie ed ospedaliere collaborino nel rispetto delle loro reciproche competenze ed aspettative; occorre una particolare attenzione per un equilibrato reclutamento per rispondere adeguatamente alla missione aziendale.

Dovrà, inoltre, essere promossa, all’interno dell’Azienda l’integrazione fra personale docente e non docente del triennio biologico e clinico che non può non esistere in una moderna Facoltà di Medicina. Una ipotesi di soluzione potrebbe essere quella di una maggiore integrazione dei Dipartimenti universitari con quelli assistenziali, pur nella diversificazione giuridico-amministrativa. Chiedo, pertanto, che questo possa essere un obiettivo strategico nella redazione dell’Atto Aziendale.

La realtà di una AOU è così complessa che solo attraverso una efficace rete di comunicazioni interdipartimentale e interaziendali sarà possibile rendere operative le potenzialità di tutte le strutture universitarie. Come vantaggi si potrebbero avere una spinta naturale alla collaborazione, una confederazione fra aree molto attive nel piano scientifico ed altre molto attive sul piano assistenziale e l’estroversione dell’attività accademica verso obiettivi concreti, quali brevetti e pubblicazioni scientifiche, orientamenti didattici e nuove procedure cliniche, diagnostiche e terapeutiche.

Altre esigenze appaiono prioritarie per la AOU e auspicabilmente in stretta sinergia con la ASL, con la cancellazione di duplicazioni e sprechi:

- dotarsi di un adeguato dipartimento di emergenze;

- migliorare la qualità e l’efficienza dell’offerta assistenziale, individuando le migliori professionalità, combattendo l’autoreferenzialità, utilizzando il meccanismo delle abilitazioni per acquisire competenze di eccellenza;

- articolare l’AOU e ridefinire il numero di prestazioni erogabili dai servizi in base alla durata media della prestazione su base nazionale;

- razionalizzare i rilievi diagnostici preoperatori per evitare l’esecuzione di esami inutili;

- trasferire tutta la parte di degenza clinica e di pratica ambulatoriale a valle di Viale S. Pietro al fine di rendere più veloce la pratica diagnostica preoperatoria e l’esecuzione di consulenze. Occorre dislocare i reparti e gli ambulatori in funzione assistenziale, con il completamento della rianimazione e con il progressivo accorpamento delle chirurgie. C’è quindi la necessità assoluta che il nuovo finanziamento per l’edilizia ospedaliera (per 95 milioni di euro) sia gestito nella sua interezza secondo criteri rigidi di coerenza progettuale con gli obiettivi della committenza (AOU-Università), e con un forte controllo della qualità al fine di rispettare i tempi esecutivi evitando dispersione di risorse.

Si rende indispensabile reperire finanziamenti per colmare alcune gravi carenze tecnologiche che impediscono all'AOU di Sassari di qualificarsi come struttura di eccellenza, anche se la prossima nascita del Centro PET e l’installazione di una TAC a 128 strati rappresenta un punto di svolta positivo e testimonia una rinnovata attenzione della Regione dopo anni di abbandono. È necessario acquisire alcune grandi attrezzature, la cui mancanza sta producendo effetti negativi per il funzionamento e l’immagine dell’Azienda. Nel testo scritto troverete alcune priorità, sulla necessità di promuovere investimenti adeguati per l’aggiornamento tecnologico.

L’Ateneo ha messo a disposizione dell’AOU molte risorse a valere sui finanziamenti dell’Intesa Interministeriale di Programma per la ristrutturazione del Palazzo Clemente, per il reparto di terapia radio metabolica, per le sale autoptiche, per la realizzazione del reparto della nuova PET.

Il programma edilizio in corso comprende una serie di interventi su fondi messi a disposizione dall’Ateneo nel Clemente per la ristrutturazione delle degenze della Clinica Neurologica, il Day Hospital e la neuro riabilitazione; nella seconda stecca per la realizzazione degli ambulatori di Oncologia; nel rustico per la realizzazione del nuovo reparto di rianimazione; nella palazzina della Clinica Neurologica; infine per la realizzazione del Laboratorio Unico Aziendale.

Sono attualmente in corso i lavori di manutenzione straordinaria e adeguamento alla sicurezza del palazzo della clinica medica, per la realizzazione delle scale di sicurezza e antincendio; l’ampliamento degli ex Istituti di Igiene e di Patologia Generale; i parcheggi nell’area di Malattie Infettive. Entro l’anno in corso saranno finalmente conclusi i lavori per l’ex Istituto di Malattie infettive con una spesa di circa 1 milione di euro. Lavoreremo per costruire rapidamente i collegamenti tra le stecche e le torri da tempo progettate.

Se allarghiamo lo sguardo all’edilizia dell’intero Ateneo, possiamo assicurare una crescente efficienza dell’Ufficio Tecnico anche a seguito della presa di servizio dei nuovi ingegneri. Il patrimonio edilizio è pari a oltre 200.000 mq di immobili in mediocre stato di vetustà.

Ci muoviamo ormai nell’ambito della Programmazione Triennale e prevediamo la conclusione a breve dei Lavori di realizzazione dell’Ospedale Veterinario e per i parcheggi dell'Area "Monserrato". Sono in corso i lavori di manutenzione straordinaria delle facciate Dipartimento di Chimica, il completamento del complesso di Via Rockfeller che ospiterà il CED, i Laboratori Didattici in tutta la città. È in via di ridefinizione il Project Finance dell’Impianto di Cogenerazione di Piandanna. Restauriamo la facciata del Palazzo centrale e del Centro Orientamento.

Dopo l’acquisizione dell’edificio dell’ex Istituto dei Ciechi, è stato eseguito lo studio di fattibilità della realizzazione del nuovo Palazzo di Lettere e Lingue, unitamente allo studio della generale sistemazione di tutta l’area ex-Mattatoio su cui insisterà il Polo dell’identità e della cultura della città di Sassari. Vengono avviati i lavori di ristrutturazione di svariati uffici dell’Amministrazione Centrale, dei Laboratori, delle Presidenze e degli impianti del Polo Bionaturalistico. Appalteremo i lavori di trasformazione dell’ex Istituto di Matematica e Fisica per le esigenze dello SPISS. Modificheremo le finestrature del Polo Bionaturalistico; progetteremo sala consiliare e ascensori nell’ex Estanco, ristruttureremo i locali in Via Regina Margherita dell’ex Archivio Storico. Interverremo nell’Azienda Agraria Santa Lucia di Oristano.

Recupereremo l’area dell’ex orto botanico di Via Muroni al fine di creare un’unica area verde nel complesso del quadrilatero. Realizzeremo uno stabulario unico di Ateneo. Avvieremo il piano per l’adeguamento normativo antincendio degli edifici universitari, il piano per l’abbattimento di barriere architettoniche, il piano per il contenimento dei costi di gestione e manutenzione programmata degli edifici, con una politica di certificazione energetica. Partirà il piano delle aree verdi, ludiche e sportive. Decideremo sul destino dell’area San Lorenzo e dell’ex brefotrofio.

Nell’ambito della programmazione triennale 2012-14 sono disponibili 29 milioni di euro per i lavori di manutenzione straordinaria delle facciate del Palazzo Ciancilla in Piazza Conte di Moriana, per l’edificio di Via del Fiore Bianco, per gli impianti sportivi a San Giovanni, per l’edificio di Largo Porta Nuova, per l’ultimazione del Polo naturalistico di Piandanna, per le nuove aule del Dipartimento di Agraria.

Grande soddisfazione lasciatemi esprimere per il risultato raggiunto con i fondi FAS. Vi risparmio l’elenco dei 17 cantieri per 85 milioni di euro che troverete elencati nel testo scritto, sempre con l’idea però che occorre avanzare con prudenza, ricordando la frase evangelica: .

Spero di esser riuscito a dare un’idea della complessità dei problemi che abbiamo di fronte, che affronteremo con tanti nuovi amici, collaboratori, apprezzati compagni di viaggio. Oggi rinnoviamo l’impegno preso due anni fa, di batterci per raggiungere obiettivi alti e per lavorare nell’interesse dell’istituzione che intendiamo rappresentare con determinazione e spirito di servizio, confortati dal coinvolgimento di tanti altri attori, di tanti colleghi che hanno deciso di spendersi in una nuova avventura di crescita e di solidarietà, senza lasciarci mai soli.

Allora auguri a ciascuno di noi, alla grande comunità della nostra Università, alla città di Sassari, a tutta la Sardegna. Il nuovo anno accademico sia un anno veramente produttivo, ricco di soddisfazioni e di risulati. Ai nostri carissimi studenti auguro con le parole di Steve Jobs un futuro non convenzionale, pieno di curiosità e di stimoli: Stay Hungry. Stay Foolish. Siate affamati. Siate folli.

Vorrei concludere con l’augurio fatto 50 anni fa dal Rettore dell’Universitas Vesontina, l’odierna Besançon, rinnovando i vota saecularia della studiorum universitas turritana sacerensis: possa essere decus, ornamentum e gloria della Sardorum inclita tellus: <<Atheneum nostrum cum antiquissimum tum gloriosissimum vivat, crescat, floreat>>.

Dichiaro aperto il 450° anno accademico dell'Università di Sassari.

Ultimo aggiornamento Mercoledì 22 Maggio 2013 18:54

Multa venientis aevi populus ignota nobis sciet
multa saeculis tunc futuris,
cum memoria nostra exoleverit, reservantur:
pusilla res mundus est,
nisi in illo quod quaerat omnis mundus habeat.


Seneca, Questioni naturali , VII, 30, 5

Molte cose che noi ignoriamo saranno conosciute dalla generazione futura;
molte cose sono riservate a generazioni ancora più lontane nel tempo,
quando di noi anche il ricordo sarà svanito:
il mondo sarebbe una ben piccola cosa,
se l'umanità non vi trovasse materia per fare ricerche.

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