Verso una comunità relazionale. Dal progetto europeo Freedom Wings: buone pratiche di giustizia riparativa

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Scritto da Administrator | 10 Ottobre 2013

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Saluto del Rettore

10 ottobre 2013 ore 15.30
Aula Magna

Verso una comunità relazionale.
Dal progetto europeo Freedom Wings: buone pratiche di giustizia riparativa


Do il benvenuto a tutti i presenti al convegno, proposto in occasione della Settimana del benessere psicologico promossa dall’Ordine degli psicologi della Sardegna: Verso una comunità relazionale. Dal progetto europeo Freedom Wings: buone pratiche di giustizia riparativa.

In particolar modo voglio ringraziare le Autorità qui presenti:

il Presidente del Consiglio dell’Ordine Forense di Sassari, l'Avv. Francesco Milia;  Il Presidente della Camera Penale di Sassari l'Avv. Gabriele Satta; il Presidente  del Tribunale per i Minorenni di Sassari il Dott. Gavino Casu.

Il Provveditore regionale della Amministrazione Penitenziaria della Sardegna il  Dott. Gianfranco De Gesu è stato trattenuto a Cagliari per un rilevante impegno istituzionale intervenuto in questi ultimi giorni. È in ogni caso rappresentato da uno dei relatori, il Dott. Giampaolo Cassitta.

Ringrazio l'On. Federico Palomba, uno dei padri e maggiori interpreti della normativa processuale per i minorenni che alla tutela delle persone di età minore, alla promozione del loro benessere e superiore interesse ha dedicato e continua a dedicare tutto il suo impegno, nei diversi, importanti incarichi istituzionali: da Presidente del Tribunale per i Minorenni di Cagliari, da Capo della Giustizia Minorile, la Vice-presidente della Commissione giustizia nella precedente legislatura. L’On. Palomba terrà una lectio magistralis dal titolo "Per una comunità promozionale: quali prospettive di giustizia riparativa?"

Questo convegno è occasione per presentare i risultati del progetto Freedom Wings, attivato nell'ambito del programma europeo  "Criminal Justice", che ha inteso contribuire al dibattito scientifico internazionale sui temi della Restorative Justice, coinvolgendo oltre alla nostra Università, nel ruolo capofila, il Comune di Lemba, quello di Cipro e l'European Regional Framework for Co-operation (ERFC) della Grecia.

I tre partner europei hanno lavorato insieme per l'elaborazione e implementazione di un progetto finalizzato alla rilevazione, promozione e divulgazione di buone pratiche riparative a livello transnazionale partendo dal sistema giudiziario per orientarsi poi in una più ampia visione di comunità.

Ciò è stato possibile grazie alla costruzione di un network internazionale di operatori della giustizia, socio-sanitari, giuristi, rappresentanti della formazione, del mondo dell'associazionismo e del cooperativismo sociale che hanno contributo alla riflessione sul tema nelle diverse fasi del progetto e per l'elaborazione e lo sviluppo delle azioni di ricerca, interrogandosi sulle modalità per conoscere e diffondere le pratiche riparative nella comunità.

Molti di loro sono qui presenti e li ringraziamo per aver contribuito ai risultati raggiunti.

A partire dai risultati di questa ricerca e in prospettiva di una giustizia che diventi sempre più "giustizia di comunità" interverranno l'Avvocato Vittorio Campus; Giampaolo Cassita, Direttore dell'Ufficio detenuti e trattamento del Provveditorato dell'Amministrazione Penitenziaria della Sardegna; Antonio Turco, Direttore d’Area pedagogica della Casa di Reclusione di Rebibbia e Responsabile delle politiche sociali dell’AICS – Associazione Italiana Cultura e Sport; Carla Ciavarella, Direttrice della Casa di Reclusione di Tempio Pausania-Nuchis. La Presidente Maria Antonia Vertaldi, già Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Sassari con la quale abbiamo attivato importanti progettualità, interverrà via Skype dalla sua attuale sede del Tribunale di Sorveglianza di Salerno.

Ringrazio tutti per la vostra partecipazione e per il contributo che darete ai lavori.

Mi sembra opportuno ricordare che il tema della giustizia riparativa è per l'Ateneo molto importante. In questi anni abbiamo attivato rilevanti collaborazioni interistituzionali e progettualità sui temi delle giustizia.

Dal 2004 l’Ateneo di Sassari sostiene progetti e interventi finalizzati al reinserimento sociale di detenuti ed ex detenuti nell’ambito di: 1) un Protocollo d’intesa con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, che coinvolge gli istituti di Sassari, Alghero, Nuoro e Tempio, le cui finalità sono quelle di favorire lo sviluppo culturale e la formazione universitaria delle persone detenute e promuovere la ricerca scientifica per migliorare le condizioni di vita all’interno delle strutture di pena; 2) una Convenzione con il Comune di Sassari per iniziative progettuali nell’ambito delle tematiche relative alla prevenzione di attività criminose recidivanti e per il sostegno di inserimenti in borsa lavoro di persone ex detenute e appartenenti alle "povertà estreme".

Nel 2010 è stata siglata una Convenzione quadro con il Tribunale di Sorveglianza di Sassari  per riflettere su potenziali soluzioni in materia di organizzazione del lavoro e della funzionalità degli uffici, nonché per una più attenta analisi delle prospettive di evoluzione del sistema di esecuzione delle pene al fine di acquisire una maggiore consapevolezza della centralità della fase esecutiva ove il recupero del condannato alla società civile sia piena attuazione dei principi costituzionali che governano la pena. Specifica attenzione della convenzione con il Tribunale di Sorveglianza è rivolta proprio alle iniziative in materia di giustizia riparativa per rispondere all’esigenza di coinvolgere la cittadinanza, incentivare tra gli operatori del diritto la diffusione della cultura di una diversa “gestione del conflitto”, nonché per sensibilizzare la popolazione detenuta ai temi della richiesta del perdono, del risarcimento del danno cagionato, della comprensione del dolore arrecato alla vittima, prospettando percorsi diversi di approccio al conflitto e alle sue possibili soluzioni.

Progettualità rafforzate anche mediante l’ultima convenzione siglata nel 2013 tra il Tribunale di Sorveglianza di Sassari, il PRAP - Provveditorato regionale dell'Amministrazione Penitenziaria e l’UEPE - l'Ufficio di esecuzione penale esterna, e diversi comuni della Sardegna per la realizzazione di un progetto di recupero e reinserimento sociale e lavorativo delle persone condannate, nell’ambito della quale l’Università di Sassari offre un importante supporto  scientifico e di supervisione. Infine a breve sigleremo un protocollo con il PRAP per favorire e sostenere la formazione universitaria delle persone detenute.

Per concludere, ringrazio sinceramente e con affetto la Prof.ssa Patrizi per il tutto il lavoro svolto in questi anni con il suo staff come Delegata nelle attività inerenti la giustizia minorile e ordinaria e come Delegata nell’ambito dell’orientamento universitario. Ieri infatti proprio su questo ultimo tema si e svolto un importante convegno nazionale promosso dal Centro Orientamento e dal suo Servizio di counseling psicologico e di coaching: L’idea di Orientamento dell’Università di Sassari. L’esperienza del Servizio OrientAzione: Scuola, Università e Territorio.

Entrambi i convegni, e le relative attività di ricerca promosse, vanno in un’unica direzione: coinvolgere la comunità e il territorio. La prospettiva di una comunità in grado di facilitare l’accesso alla conoscenza e l’avvicinamento al mondo del lavoro da una parte e la gestione del conflitto con nuove prospettive di inclusione sociale dall’altra in vista del benessere personale e sociale.

Buon lavoro a tutti!

IL RETTORE     
(Prof. Attilio Mastino)

Ultimo aggiornamento Mercoledì 06 Novembre 2013 22:05

Multa venientis aevi populus ignota nobis sciet
multa saeculis tunc futuris,
cum memoria nostra exoleverit, reservantur:
pusilla res mundus est,
nisi in illo quod quaerat omnis mundus habeat.


Seneca, Questioni naturali , VII, 30, 5

Molte cose che noi ignoriamo saranno conosciute dalla generazione futura;
molte cose sono riservate a generazioni ancora più lontane nel tempo,
quando di noi anche il ricordo sarà svanito:
il mondo sarebbe una ben piccola cosa,
se l'umanità non vi trovasse materia per fare ricerche.

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