La scomparsa di Giovanni Minghetti

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Scritto da Administrator | 04 Febbraio 2014

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La scomparsa di Giovanni Minghetti
Sassari, 3 febbraio 2014

Il 29 gennaio scorso, a Milano, nella sua città natale, è venuto a mancare Giovanni Minghetti, insigne docente e studioso, che per quasi tre decenni ha fatto parte della comunità accademica turritana quale professore ordinario di Chimica Generale e Inorganica. Figura di grande autorevolezza e autentico punto di riferimento per la Chimica a Sassari, il prof. Minghetti era unanimemente stimato per la sua grande personalità, per la misura negli atteggiamenti e le doti umane. Era parimenti noto ed apprezzato in ambito nazionale e internazionale per i suoi significativi contributi scientifici nel settore della Chimica inorganica e metallorganica.

Ho ricostruito la sua biografia con l’aiuto di Gianni Micera e di tanti colleghi. Era nato il 18 ottobre 1937. Si laureò in Chimica Industriale presso l'Università degli Studi di Milano. In quello stesso Ateneo percorse le prime tappe della sua carriera, svolgendo attività didattica e scientifica presso l’Istituto di Chimica Generale ed Inorganica. Fu prima borsista CNR, poi professore incaricato stabilizzato, nonché assistente di ruolo alla prima cattedra di Chimica Generale ed Inorganica.

Vincitore di concorso per professore di prima fascia del settore della Chimica generale e inorganica, nel 1980 fu chiamato presso la Facoltà di Scienze M. F. N. dell'Università di Sassari. Assunse la direzione dell’Istituto policattedra di Chimica Analitica e Spettroscopia (1980-86) e del Centro di Spettroscopia (1982-86). Per otto anni (1982-87 e 1992-95) fu apprezzato presidente del Consiglio del corso di laurea in Chimica, nonché membro eletto per due mandati consecutivi nel Consiglio di Amministrazione dell'Ateneo in un periodo di grande fermento e sviluppo per l’Università di Sassari. Lungimirante e profondo conoscitore del mondo universitario, sin dal suo arrivo in questa sede perseguì l’obiettivo di riunire in un’unica grande casa tutti i chimici, sino ad allora delocalizzati fra più Istituti. Da lui fortemente voluto, il Dipartimento di Chimica, tra i primissimi a vedere la luce nell’Ateneo sassarese, fu istituito nel 1987 e il prof. Minghetti ne divenne il primo direttore (1987-90).

La sua attività scientifica si è svolta nel campo della chimica di coordinazione e dei derivati metallo-organici degli elementi di transizione in configurazione d8, con particolare riferimento ai complessi di oro, platino, palladio, rodio e iridio con leganti isonitrilici, carbeni, eterocicli azotati (pirazoli, pirazolilalcani, piridine e bipiridine sostituite, benzodiazepine) e specie organometalliche ciclometallate di platino, palladio e oro.

I risultati sono stati raccolti in oltre 150 lavori pubblicati in riviste internazionali o presentati come comunicazioni (oltre cento) a congressi nazionali e internazionali.

Il prof. Minghetti lasciò il servizio attivo nel 2008. Negli ultimi anni si era ritagliato un ruolo apparentemente defilato, ma non per questo di poco conto, da “grande saggio”, mettendo le sua autorevolezza e la sua esperienza a completa disposizione dei colleghi più giovani e soprattutto dedicandosi alla prestigiosa delega per la politica dei Consorzi di ricerca in ambito nazionale ricevuta dal Rettore Alessandro Maida.

I suoi numerosi amici e allievi non dimenticheranno mai il rigore dello scienziato, la passione e la serietà del professore che considerava la didattica come una missione, l’autorevolezza, il prestigio e l’equilibrio del direttore. Soprattutto, a chi l’ha conosciuto, mancheranno lo stile innato dell’uomo, il suo tratto signorile, da vero gentiluomo, la sua sobrietà nelle parole e nei gesti, e il suo modo sempre cordiale e rispettoso, mai forzato, di relazionarsi con gli altri.

Attilio Mastino
Rettore dell’Università di Sassari

Ultimo aggiornamento Venerdì 07 Febbraio 2014 16:38

Multa venientis aevi populus ignota nobis sciet
multa saeculis tunc futuris,
cum memoria nostra exoleverit, reservantur:
pusilla res mundus est,
nisi in illo quod quaerat omnis mundus habeat.


Seneca, Questioni naturali , VII, 30, 5

Molte cose che noi ignoriamo saranno conosciute dalla generazione futura;
molte cose sono riservate a generazioni ancora più lontane nel tempo,
quando di noi anche il ricordo sarà svanito:
il mondo sarebbe una ben piccola cosa,
se l'umanità non vi trovasse materia per fare ricerche.

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