La scomparsa di Edward Burman (Cambridge 1947 - Sassari 13 dicembre 2020).

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Scritto da Administrator | 15 Dicembre 2020

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La scomparsa di Edward Burman (Cambridge 1947 - Sassari 13 dicembre 2020)

Con grande dolore annunciamo la scomparsa ieri a Sassari in cardiochirurgia del nostro amico Edwad Burman, alcuni giorni dopo un'operazione al cuore di grande complessità.  Lascia a Sassari la figlia Lucy, a Milano il figlio Nicholàas e a Pekino la moglie Xiao Hong.   Lo avevamo conosciuto proprio in Cina  grazie a Plinio Innocenzi e Ettore Sequi; era rimasto incantato dalla Sardegna raccontata da Raimondo Zucca, Gaetano Ranieri, Alessandra Casu, in particolare lo avevano colpito i "giganti" di Mont'e Prama. Ci aveva seguito dopo qualche mese nell'Isola, dove contava di far arrivare definitivamente anche la moglie, che aveva solo un permesso provvisorio per 5 anni, mentre lui e Lucy erano diventati cittadini sassaresi da pochi mesi.

Edward Burman era nato a Cambridge nel 1947. Aveva studiato presso l’università della sua città natale e si era laureato in Filosofia all’Università di Leeds. Dopo la laurea, aveva insegnato in diverse università italiane (parlava benissimo l’italiano).  Amministratore di una società di investimento a Pechino e Partner dello Studio Ambrosetti di Milano, aveva  anche lavorato con la Mediapolis engineering di Torino in Cina. Da due anni si era trasferito con la famiglia in Sardegna, acquistando casa a Sassari.  La figlia Lucy studia con grande soddisfazione al Canopoleno, accolta con amore dagli studenti, dai professori, dal Dirigente.

I libri di Edwuard Burman sono basati sulla storia e sulla cultura europea, ma aveva pubblicato tra l'altro un volume sull'<<esercito di terracotta>> di Xi'an, trattando in particolare il tema del restauro delle migliaia di statue dei dignitari che accompagnavano l’imperatore cinese (Terracotta Warriors: History, Mystery and the Latest Discoveries).

Le sue opere comprendono “Inquisition: The Hammer of Heresy”, 1984  e “The  Templars: Knights of God” , 1990, entrambi successi internazionali; è noto come autore di molti libri famosissimi su diversi argomenti: “La Cina e l’Iran”, “L’impero cinese” ,  “Gli assassini. La setta segreta dei sacri killers dell’Islam” e “I Templari”, edita dalla casa editrice Convivio.

L'ultimo volume (Sardinia, Island of the Giants, Myths and Magic, Tauris Parke editore) presenta con una prospettiva inusuale la Sardegna, isola di Giganti, di Miti, di Magia: seguendo percorsi diversi  rispetto a quelli dei grandi viaggiatori inglesi (William Henry Smyth , William Warren Vernon, Peter Paul Mackey , William Fox Talbot,  Duncan Mackenzie,  Thomas Ashby, David Herbert Lawrence, e così via), rilancia la riflessione sulla vicenda di Benjamin Piercy e la ferrovia costruita tra Chilivani e Cagliari, la casa di Macomer e il castello incantato, collocato nella Valle dei Salici nei boschi del Marghine tra Macomer e Bolotana.

Burman discute sulla preistoria della Sardegna, dalle domus de janas a Su Nuraxi di Barumini,  il culto delle acque come a Su Tempiesu di Oune; la fase finale dell’età nuragica e le nuove scoperte effettuate da Raimondo Zucca, Gaetano Ranieri, Alessandro Usai sulle statue in pietra di Mont’e Prama, Cabras.  Per l’età romana è rimasto molto colpito dal “Genius loci” che ancora si percepisce nella valle di Antas a Fluminimaggiore, presso il tempio del Sardus Pater ricostruito da Augusto e poi da Caracalla ammalato. Gli scavi romani sotto la basilica di San Simplicio ad Olbia.

Ha affrontato il tema della sovranità della Sardegna  in età giudicale, partendo dagli affreschi del castello dei Malaspina a Bosa, realizzati nei primi decenni del 300 per volontà di Giovanni fratello di Mariano IV d’Arborea; e poi  il Panteon giudicale – secondo Francesco Cesare Casula – con l’immagine dei sovrani d’Arborea, in particolare della giudicessa Eleonora nella chiesa di San Gavino Monreale; la cattedrale romanica di San Gavino a Porto Torres.

Ancora  Oristano, Tharros, Cagliari, Gavoi, Fonni, Nuoro (l'ISRE di Peppino Pirisi e il museo del costume), Arzachena, Caprera, Tempio, Castelsardo, Stintino, Asinara, Alghero (San Francesco), Ozieri (ricordando la “strega” di Siligo Julia Carta, accusata dall’inquisizione spagnola, studiata da Tommasino Pinna).

Infine grande spazio nel volume è dedicato alla città di Sassari, ai Dimonios della Brigata Sassari e ai Gremi della Faradda Unesco.

C'è tutta  la Sardegna di oggi, vista con gli occhi interessati e attenti di un viaggiatore intelligente, pieno di curiosità e di passioni.

Il volume si chiude con la bella immagine ispirata da un romanzo del Premio Nobel José Saramago:  la Sardegna viene trasformata in un'enorme "zattera di pietra" che inizia a vagare sul mare, verso altri orizzonti e un ignoto destino. Sulla zattera i protagonisti sono costretti a fare i conti con la loro favolosa e fatale condizione di naviganti, in un clima di sospesa magia, tra eventi miracolosi e oscuri presagi. Una terra alla deriva, verso l'Africa, verso l'Italia o verso la Spagna, che rappresenta anche una riflessione sul mancato processo di integrazione europea, verso un possibile nuovo mondo e una nuova identità.

A costruire questa immagine hanno certamente contribuito Antonio Gramsci ("Se la Sardegna è un'isola, ogni sardo è un'isola nell'isola") e Gavino Ledda di Padre Padrone, un libro che ci appartiene, distinguendo però tra il paese letterario pieno di dolore e di disperazione e la Siligo solare che tutti noi amiamo.

Abbiamo presentato il libro in tante città della Sardegna, partendo dalla serata animata da Paolo Mastino nellla Galleria Chelo a Palazzo Don Carlos a Bosa: il  23 gennaio scorso alla Fondazione di Sardegna, su invito dei Rotary di Sassari, Sassari Nord, Sassari Silki e Oristano, lo avevano presentato Luigi Gallucci, Mauro Milia, Antonio Falco.  Il dibattito si era svolto con la partecipazione di Raimondo Zucca e mia. Aveva  concluso il Presidente dell’Istituto sardo di scienze lettere e arti Ignazio Camarda.

Oggi che una finestra sulla Cina per noi inaspettatamente si è chiusa dopo un'inspiegabile tragedia, rimane un grande dolore, l'orgoglio per averlo conosciuto, le preoccupazioni per il futuro della sua giovane figlia, la bellissima Lucy, che da poco aveva conseguito il brevetto subacqueo a Bosa con Vincenzo Piras: qui da noi aveva conosciuto il mare due anni fa nelle spiagge del campeggio di S'Abba Druke, risiedendo dai suoi amici,  la famiglia d Vincenzo Pischedda nell'Hotel Baja Romantica alla foce del Temo. E poi la spiaggia di Mari Ermi a Cabras, la rena di quarzo bianco e rosa,  di fronte all’isola di Mal di Ventre.  In piena sintonia con tutti noi, quando mondi tanto diversi si erano incontrati.

Attilio Mastino

Ultimo aggiornamento Giovedì 17 Dicembre 2020 20:46

Multa venientis aevi populus ignota nobis sciet
multa saeculis tunc futuris,
cum memoria nostra exoleverit, reservantur:
pusilla res mundus est,
nisi in illo quod quaerat omnis mundus habeat.


Seneca, Questioni naturali , VII, 30, 5

Molte cose che noi ignoriamo saranno conosciute dalla generazione futura;
molte cose sono riservate a generazioni ancora più lontane nel tempo,
quando di noi anche il ricordo sarà svanito:
il mondo sarebbe una ben piccola cosa,
se l'umanità non vi trovasse materia per fare ricerche.

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