06. Le priorità.

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Scritto da Administrator | 03 Maggio 2010

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Fissare le priorità degli interventi, le urgenze, il quadro di riferimento e la scala dei valori è certamente compito del nuovo Rettore, dei suoi collaboratori e degli organi accademici rinnovati, che - dopo aver ascoltato le diverse componenti dell'Ateneo - dovranno assumere in proprio la responsabilità delle scelte.

A mio modo di vedere l'impegno prioritario deve riguardare la riforma della attività formativa, che deve conoscere un salto di qualità e finirà per coinvolgere tanti giovani, il loro avvenire, le famiglie e l'intero Paese all'interno dello Spazio Europeo per l'Istruzione superiore. E poi, inestricabilmente legate, le politiche reali di promozione e sostegno della ricerca e l'assistenza sanitaria.

Inoltre la riorganizzazione del modello gestionale dell'amministrazione con una estensione delle attività di programmazione e controllo; la totale revisione dello statuto dell'autonomia; l'impegno contro il precariato dei giovani ricercatori; la lotta al localismo, l'adesione ad una nuova metodologia di governo fondata su progetti e programmi.

Sul piano edilizio la priorità sarà certamente la definitiva collocazione della Facoltà di Economia, che dopo 17 anni di vita merita una attenzione puntuale e risolutiva e deve avere al più presto la disponibilità di alcune aule di grandi dimensioni. In attesa di una soluzione definitiva dei problemi edilizi, si deve pensare ad un Piano di intervento immediato. Al momento non sappiamo se la Regione manterrà gli impegni sottoscritti per il Polo Agro-Veterinario di Bonassai oppure abbandonerà il progetto, che non può pesare in nessun modo sulle spalle della sola Università: questa sarebbe stata un'occasione storica per rilanciare l'area vasta di Sassari e più in generale il territorio della Sardegna nord-occidentale facendo leva sulle vocazioni naturali e sulla creazione di poli di qualità che attraggano investimenti e imprenditori.

Ora occorre dare immediate risposte costruendo l'Ospedale Veterinario per l'accreditamento europeo ed le aule di Agraria. Tra le emergenze: il completamento del complesso bionaturalistico di Piandanna, l'aggregazione dell'Università per poli omogenei all'interno della città di Sassari, il nuovo lotto di Farmacia, l'allargamento di Lettere e Lingue, la sinergia con l'ERSU per la realizzazione di campus per favorire la nascita di vere comunità di studenti e docenti, ma anche per la ricerca e l'alta formazione di qualità.

Al di là dell'edilizia occorre però una svolta culturale profonda, è necessario dare spazio ai ricercatori veri che non scompaiano nel confronto internazionale e che siano disposti a investire in una struttura universitaria che li coinvolga davvero nelle decisioni.

Occorre ancora un forte investimento per le strutture informatiche, per incrementare le competenze linguistiche e matematiche degli studenti, per sostenere gli scambi internazionali, per rafforzare la rete di relazioni con le altre università e, insieme, per sostenere l'innovazione e sviluppare la terza missione, estendendo il legame con il territorio, per la difesa dell'ambiente naturale, dei beni culturali, del patrimonio.

Soprattutto potenziare ricerca e didattica mirate ad aspetti innovativi nelle metodologie di approccio alla cultura locale ed all'offerta turistica della Sardegna. Per raggiungere alcuni obiettivi dovremo cogliere le opportunità offerte dai fondi strutturali europei ed è necessario confrontarsi maggiormente con il mondo della politica e dell'impresa.

Tra le priorità è da comprendere anche l'accreditamento europeo della Facoltà di Medicina Veterinaria che riveste carattere di urgenza. Tutte le Facoltà debbono elevare i propri standard formativi a livelli europei.

Non ci debbono essere spazi di esclusione e spazi di privilegio: intendo lavorare per una forte rappresentanza femminile nella Giunta di Ateneo e per un rilancio del Comitato delle Pari opportunità che sia veramente aperto alla realtà che ci circonda, che si batta per il principio di uguaglianza e contro ogni forma di discriminazione, fondata sul genere, la cittadinanza, l'origine etnica o sociale, le opinioni religiose, politiche o di qualsiasi altra natura, il censo, la disabilità, l'età o gli orientamenti sessuali: il Comitato è ormai un organo statutario al quale occorre dare piena dignità per consentirgli di entrare largamente nei temi dell'handicap (in sintonia con la Commissione competente), degli sbocchi professionali per le donne, della tutela di tutte le minoranze, per l'ingresso di studenti stranieri. Più specificamente penso ad una delegata del Rettore responsabile per le politiche e gli studi di genere.

Infine dobbiamo riempire di contenuti efficaci il nuovo ruolo statutario del Garante degli studenti, con una funzione di prestigio e forte rappresentanza.

Ultimo aggiornamento Mercoledì 19 Novembre 2014 21:53

Multa venientis aevi populus ignota nobis sciet
multa saeculis tunc futuris,
cum memoria nostra exoleverit, reservantur:
pusilla res mundus est,
nisi in illo quod quaerat omnis mundus habeat.


Seneca, Questioni naturali , VII, 30, 5

Molte cose che noi ignoriamo saranno conosciute dalla generazione futura;
molte cose sono riservate a generazioni ancora più lontane nel tempo,
quando di noi anche il ricordo sarà svanito:
il mondo sarebbe una ben piccola cosa,
se l'umanità non vi trovasse materia per fare ricerche.

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