27. Infrastrutturazione e gestione del patrimonio edilizio.

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Scritto da Administrator | 03 Maggio 2010

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Molto è stato fatto negli ultimi anni per le strutture edilizie, per le infrastrutture, i laboratori, le tecnologie. Occorre ora completare tutto ciò che è rimasto incompiuto e vigilare sul collaudo dei lavori effettuati per evitare che alcune opere non funzionino; soprattutto concentrarsi sulla manutenzione e sulla gestione.

Intendo muovermi a valle del piano complessivo di gestione e di sviluppo edilizio approvato dal Senato e dal Consiglio di Amministrazione, che richiamo in questa sede solo per sommi capi e che andrà debitamente aggiornato, rispondendo oltretutto all'obbligo di legge di inserire gli interventi all'interno di un documento di programmazione triennale, per definire le opere da proporre per accedere a finanziamenti pubblici.

Come è noto da cinque anni il Ministero ha tagliato il capitolo dei fondi per l'edilizia, per cui in questo campo chiederemo alla Regione Sarda ed al Sistema delle autonomie locali di assumersi le responsabilità che competono loro per legge. La realizzazione del Polo di eccellenza di ricerca e formazione in Agraria e Medicina Veterinaria a Bonassai coi fondi strutturali europei (APQ Istruzione e Università) potrebbe rappresentare un elemento di forte innovazione nel panorama accademico e nel sistema economico, ma esso soffre della progressiva scomparsa dei finanziamenti inizialmente promessi dalla Regione Sarda.

L'iniziativa potrebbe costituire un'occasione storica per rilanciare l'area vasta di Sassari e più in generale la Sardegna nord-occidentale facendo leva sulle vocazioni naturali del territorio. La eventuale dislocazione delle due Facoltà al margine occidentale del Comune di Sassari non era stata concepita come un mero decentramento dell'Università, bensì come l'occasione per superare una tappa cruciale della politica spaziale dell'Ateneo, aggregando risorse, definendo una massa critica per il capitale umano, rinnovando impianti e laboratori, fornendo strumenti per dare risposte innovative alle esigenze di sviluppo di tutta l'Isola.

L'obiettivo non sarà realisticamente perseguibile senza le risorse regionali e l'Università non può farsi carico di ulteriori impegni finanziari. Deve essere chiaro che non è accettabile procedere con una nuova gigantesca opera incompiuta: senza la certezza dei finanziamenti sarà necessario ridimensionare l'intervento o addirittura riconvertirlo.

Né possiamo distogliere l'attenzione dalle immediate emergenze delle due Facoltà, che hanno necessità di disporre da subito delle risorse economiche indispensabili per ottenere l'accreditamento dei corsi di laurea in rapporto ai parametri qualitativi e quantitativi europei, la realizzazione dell'ospedale veterinario e le aule per la Facoltà di Agraria.

Priorità assoluta nel programma edilizio verrà data alla sistemazione in una nuova sede della Facoltà di Economia e alla ristrutturazione del Palazzo dell'Università centrale col recupero degli spazi dell'ex Estanco e del Palazzo di Porta Nuova, anche attraverso forme innovative di utilizzo. Occorre completare finalmente il Polo Bio-naturalistico di Piandanna, chiedendo alla Regione la liquidazione dei 20 milioni previsti nel protocollo d'intesa sull'APQ del luglio 2008 e riaprire finalmente il Centro linguistico di Ateneo.

Si deve procedere ad organizzare il Polo chimico-farmaceutico con il secondo lotto della Facoltà di Farmacia e con la revisione costante degli impianti del Dipartimento di Chimica, grazie anche a specifici interventi sul piano della sicurezza.

Si devono programmare le opere di sistemazione ed ampliamento delle Facoltà di Lettere e Filosofia e di Lingue e Letterature straniere (ex Istituto IPAB in via di acquisizione, aula magna nell'ex-Ma, Polo dell'identità). Progettisti e direttori dei lavori saranno scelti con trasparenza sulla base di accertate competenze.

Occorre razionalizzare il patrimonio, con investimenti significativi finalizzati alle esigenze didattiche, di ricerca, di assistenza sanitaria di qualità e amministrazione: si deve arrivare ad una definizione dell'inventario del patrimonio mobile e immobile dell'Ateneo, dei Dipartimenti, degli Istituti, dei Laboratori, anche attraverso un incarico ad una ditta specializzata.

Occorre assumere l'impegno di dismettere progressivamente tutti i locali in affitto, restaurando edifici storici disponibili attorno alla Piazza Università. Se opportuno si potrà razionalizzare il patrimonio vendendo i terreni e gli edifici non più utili per portare avanti la missione dell'Università.

Occorre garantire interventi urgenti per manutenzione straordinaria immobili e ricostruzione, ripristino, trasformazioni immobili; intendo proporre un piano di interventi urgenti per la sicurezza sui luoghi di lavoro, al fine di evitare pericoli per il personale e responsabilità a carico degli amministratori, utilizzando il capitolo delle manutenzioni straordinarie ed eventualmente l'avanzo di amministrazione per adeguare le strutture secondo precise priorità e urgenze, in costante rapporto con il documento sulla valutazione dei rischi previsto dal Testo Unico dell'aprile 2008.

È necessario un forte investimento nella formazione in tema di sicurezza e di valutazione dei rischi in particolare nei laboratori scientifici, coinvolgendo Presidi, Direttori di Dipartimento, personale, studenti; occorre arrivare a definire nuovi regolamenti in materia. Intendo potenziare il Servizio Prevenzione, Protezione, Igiene e Sicurezza che deve porsi in un dialogo continuo con gli uffici e con il personale addetto alla sorveglianza sanitaria e con i rappresentanti dei lavoratori.

Infine occorre un rapido processo che porti all'abbattimento delle barriere architettoniche per consentire l'accesso (ad iniziare dall'Aula Magna dell'Università) agli studenti disabili: si richiede a questo proposito un impegno che non discenda solo da un obbligo di legge ma da una precisa scelta etica di solidarietà dell'Ateneo.

Quanto alla Sanità, è necessaria una svolta per migliorare la qualità delle strutture degli edifici clinici, ultimare i cantieri rimasti all'Università e quelli trasferiti all'Azienda Ospedaliera Universitaria, elevare la qualità degli interventi, stimolare il Servizio Sanitario Regionale a portare avanti fino in fondo la sua missione, che è quella di assicurare strutture efficienti dove svolgere l'assistenza sanitaria.

Ingenti risorse dovrebbero essere destinate alla edificazione di un nuovo, moderno ed onnicomprensivo ospedale oppure ad una urgente e radicale opera di ristrutturazione e messa a norma degli edifici esistenti, con adeguamenti tecnologici che abbattano i costi di riscaldamento e condizionamento ed interventi per l'installazione di sistemi fotovoltaici.

Si debbono programmare interventi, anche a costo zero, per migliorare la qualità ambientale degli spazi universitari, con una rigorosa selezione degli artisti e delle opere da esporre e con una valutazione seria dell'esistente (penso all'esperienza di Zebra crossing della Facoltà di Lettere e Filosofia che ha raggiunto obiettivi significativi).

Soprattutto occorre curare ed estendere le aree verdi, gli spazi per le attività sportive e ricreative, i prati ed i giardini all'interno delle Facoltà e dei Centri di ricerca. Si debbono istituire nuovi punti di ristoro entro le Facoltà e una nuova organizzazione dei posti auto.

Suggerisco un deciso impegno sul piano ambientale, iniziando dal settore del risparmio energetico (rilancio della figura dell'Energy manager), dalla riconversione delle centrali di riscaldamento a gasolio in centrali a metano, dalla produzione di energia con pannelli fotovoltaici.

La produzione di energia da fonte rinnovabile implica un miglioramento dell'efficienza tecnico-economica della gestione delle strutture di ricerca e didattiche offrendo l'opportunità non solo di ridurre le spese destinate all'acquisto di energia, ma anche di percepire i contributi pubblici previsti per l'operatività di tali installazioni; nei tempi del ritorno al nucleare (che non vogliamo in Sardegna), il ricorso all'energia solare consente inoltre di contribuire al miglioramento della qualità ambientale riducendo le emissioni gassose rilasciate dalle tradizionali e non rinnovabili fonti di produzione energetica; l'opportunità di installare un impianto fotovoltaico assume inoltre una particolare valenza culturale che si riflette per l'Università sia al proprio interno (personale e studenti) sia all'esterno (comunità civile) in termini di qualificazione della propria immagine, di responsabilizzazione in tema di consumi energetici e di sensibilizzazione delle Istituzioni e dei cittadini.

In funzione della sua sostenibilità economica, il progetto può inoltre trovare declinazione in termini sociali e solidaristici prevedendo, ad esempio, che il margine economico che ne deriva possa essere destinato al sostegno del lavoro dei giovani ricercatori (assegni di ricerca) o di progetti di cooperazione internazionale.

Questi obiettivi si potranno realizzare solo con una complessiva riorganizzazione e potenziamento degli uffici, con una centralizzazione delle procedure di gare e appalti, con una crescita delle competenze interne.

Ultimo aggiornamento Mercoledì 19 Novembre 2014 21:58

Multa venientis aevi populus ignota nobis sciet
multa saeculis tunc futuris,
cum memoria nostra exoleverit, reservantur:
pusilla res mundus est,
nisi in illo quod quaerat omnis mundus habeat.


Seneca, Questioni naturali , VII, 30, 5

Molte cose che noi ignoriamo saranno conosciute dalla generazione futura;
molte cose sono riservate a generazioni ancora più lontane nel tempo,
quando di noi anche il ricordo sarà svanito:
il mondo sarebbe una ben piccola cosa,
se l'umanità non vi trovasse materia per fare ricerche.

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