Billia Muroni, Storia di Bosa e Planargia.
di Attilio Mastino
È un piacere per me parlare di Billia Muroni, ricostruire il suo percorso di politico, di insegnante, di studioso, di amico partendo da questo suo libro pubblicato dall’Editore Zonza. Uscito ad un anno di distanza dalla morte, compensa in parte il vuoto che Billia ci ha lasciato: il volume è stato stampato dalle grafiche Ghiani di Monastir, lo stesso tipografo che nel 1988 ha pubblicato Gente di Planargia, con in appendice le voci relative ai 10 comuni della Planargia scritte da Vittorio Angius per il Dizionario del Casalis.
Nato a Tresnuraghes nel 1948, Billia ha frequentato il seminario vescovile e si è poi iscritto alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Cagliari, vivendo da protagonista il ’68, un’esperienza straordinaria che avrebbe segnato le sue scelte politiche successive. Aderisce inizialmente al gruppo del Manifesto e poi fonda assieme a Salvatore Ganga la sezione del Pci di Tresnuraghes, di cui è stato il primo segretario. In polemica col settimanale cattolico “Libertà” (al quale invece io collaboravo) pubblica all’inizio degli anni ’70 una lettera aperta agli studenti del Liceo Classico di Bosa nel momento dello scontro animato dal prof. Sfara, un rivoluzionario sui generis. Eletto nel consiglio comunale di Tresnuraghes in una lista civica di sinistra, è stato tra il 1980 e il 1983 consigliere comunale di opposizione, più volte candidato alle elezioni provinciali per la nuova provincia di Oristano. Nella scuola, nelle attività di sperimentazione, nell’impegno contro la dispersione scolastica, diede il meglio di sé, collaborando per anni con la attivissima preside della Scuola Media n. 2 di Bosa Emma Contu e con molti altri nostri colleghi che anche oggi, a distanza di un anno dalla morte, lo vogliono ricordare, con il suo sorrispo aperto e leale ed il suo entusiasmo, con la sua sensibilità e il suo senso profondo dell’amicizia.
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