Antonio Simon Mossa “poeta della nazionalità e padre dell’autonomia”
nel giudizio di Giovanni Lilliu
di Attilio Mastino
Istituto Regionale Superiore Etnografico, Nuoro, 6 aprile 2017
L’incontro di oggi prosegue idealmente il discorso avviato il 22 novembre scorso a Sassari per iniziativa della Società Umanitaria Cineteca Sarda e gli Architetti di Mastros al Circolo Sassarese e poi cinque giorni dopo per iniziativa del Partito Sardo al Palazzo di città per una ricostruzione a tutto tondo della figura di Antonio Simon Mossa a un secolo dalla nascita e a quasi cinquanta dalla scomparsa avvenuta il 14 luglio 1971: nella prodigiosa riscoperta di documenti, appunti, addirittura volumi e soprattutto progetti edilizi effettuati negli ultimi tempi dalla famiglia, era apparso subito evidente che su questo personaggio c’era ancora moltissimo da dire, partendo ovviamente dai volumi dedicati da Federico Francioni, Giampiero Marras, Frantziscu Casula, Salvatore Cubeddu, Francesco Marras, Raffaele Sari Bozzolo, a colui che è stato ben più che un semplice architetto algherese, un politico, giornalista, poeta scrittore, ideologo e nei suoi ultimi decenni esponente dell'indipendentismo sardo, all’interno di una visione internazionale, pluralista, aperta a nuovi orizzonti.
Parlare in questo Auditorium intestato al mio maestro Giovanni Lilliu mi emoziona: per Lilliu Simon Mosa fu poeta della nazionalità, padre dell’autonomia e patrono della Nazione Sarda. Voglio dire grazie alle tante autorità presenti e agli amministratori e tecnici dell’Istituto Superiore Regionale Etnografico che hanno consentito l’incontro di oggi, che a settembre sarà seguito da una grande mostra affidata ai nostri Architetti di Mastros nelle nuove sale del Museo del Costume. Il presidente dell’ISRE on.le Peppino Pirisi ha annunciato che pubblicheremo il catalogo della mostra e gli atti del convegno.
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