Archeologia Disegnata di Francesco Carta
Questo volume voluto dall’Editore Carlo Delfino con il contributo della Fondazione di Sardegna esce poche settimane dopo la scomparsa (avvenuta l’8 gennaio 2018) di Ercole Contu, professore emerito di Antichità Sarde presso la Università di Sassari, che negli ultimi tempi ne aveva scritto la Prefazione per ricordare il suo lungo e fruttuoso sodalizio con il prof. Francesco Carta, personaggio vulcanico, che con queste immagini ci trasmette una visione inconsueta ed originale dell’”Isola dalle vene d’argento”, vista attraverso le straordinarie scoperte archeologiche; queste pagine più ancora documentano la crescita che l'archelogia, soprattutto quella preistorica, ha conosciuto negli ultimi decenni in Sardegna e non solo a livello di metodi di indagine, come disciplina incardinata nell'accademia, ma anche come passione, come tema di discussione per tanti insegnanti, per tanti studenti, ma soprattutto per tanta gente qualunque, appassionata del proprio territorio, alla ricerca delle proprie radici: un fenomeno culturale di massa che ha coinvolto intere generazioni.
La formula “Un Museo per tutti” utilizzata dallo stesso Contu nel 1976, rende bene l’idea di una impostazione museologica e museografica (ma non solo) per quei tempi straordinariamente innovativa; e ciò a significare la chiara impostazione didattica e divulgativa dell'esposizione, che da mero contenitore di oggetti rari e preziosi si tramutava in strumento di crescita e di promozione culturale per la comunità nella quale la struttura museale era inserita.
Oggi sappiamo meglio che tra i compiti più difficili dell’archeologia è la presentazione ad un vasto pubblico di monumenti e reperti archeologici risparmiati a stento dallo scorrere del tempo e dall’intervento dell’uomo. Arduo rendere comprensibili e didatticamente eloquenti antiche pietre e strutture in precario stato di conservazione, spesso avulse dalla loro ubicazione e funzione originaria.
Ercole Contu e i suoi collaboratori erano maestri in questo campo, come dimostra il recentissimo riconoscimento ottenuto dal documentario "Ercole Contu e la scoperta della Tomba dei Vasi Tetrapodi", realizzato con la regia di Andrea Fenu per l'omonima mostra, prodotta dall'associazione ArcheoFoto Sardegna con la direzione scientifica di Nadia Canu: un documentario premiato all'Archeofilm Festival di Firenze come migliore film di Archeologia preistorica.
Anche per questi motivi è ancor più gradito questo volume innovativo e originale, che affronta il tema del disegno archeologico, uno strumento indispensabile alla conoscenza, allo studio e alla divulgazione del patrimonio di testimonianze antiche così diffuso sul territorio dell’Isola. Attraverso il disegno l’autore riesce ad esprimere emozioni, curiosità, passioni; soprattutto fa intravvedere un mistero che affascina e stimola la ricerca. Archeologia Disegnata è un manuale agile e, al contempo, un’antologia ricca di contenuti che si distingue per una veste grafica insolita e accattivante.
Il lavoro, esito della lunga attività di rilevamento e insegnamento di Francesco Carta, si propone come una guida di facile consultazione per chi voglia accostarsi ai monumenti e ai reperti archeologici della nostra Isola, imparare a disegnarli a mano libera, documentarli e studiarli.
Il libro ha un’impostazione semplice e lineare. Il disegno non ha bisogno di molte parole, richiede solo tempo, impegno, tecnica e soprattutto quella “passione” indispensabile nella pratica di qualunque attività abbia a che fare con la creatività.
Aperto da una breve nota introduttiva sulla storia dell’archeologia disegnata della Sardegna, il lavoro si sviluppa in due sezioni principali dal titolo eloquente: “Disegnare Archeologia” e “Archeologia Disegnata”.
“Disegnare Archeologia” è il tema su cui verte la prima parte del manuale, ricca di indicazioni sui modi operativi di esecuzione del rilievo diretto “dal vero”. La descrizione dei principali strumenti di rilevamento e le numerose dimostrazioni illustrate fanno da corredo alle lezioni rendendone più semplice la comprensione e l’apprendimento. L’obiettivo è quello di indicare un metodo operativo in grado di fornire risultati coerenti con i principi e le esigenze della ricerca archeologica.
“Archeologia Disegnata”, la seconda parte, l’antologia che offre al lettore un vasto catalogo di esperienze dell’attività di rilievo sul campo che ben emergono nelle gallerie illustrate, ricche di schizzi a matita, lucidi, ricostruzioni prodotti in oltre trent’anni di lavoro dell’autore.
Vi compaiono tutte le classi monumentali e alcune categorie di manufatti tra i più significativi dell’archeologia sarda, dalla preistoria al medioevo, dei quali si offre una breve scheda descrittiva: un vero e proprio campionario di esemplificazioni preziose dove è esplicita l’evidenza didattica.
A me sono care particolarmente le pagine sulla fase romana della storia della Sardegna, partendo dal Palazzo di Re Barbaro a Turris Libisonis, ma capisco che le novità principali stanno altrove, là dove la mano esperta di Ercole Contu ha potuto guidare con interpretazioni nuove e originali anche l’artista e l’amico.
Attilio Mastino
Università degli studi di Sassari