Presentazione del volume L’epigrafia del Nord Africa: novità, riletture, nuove sintesi.

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Scritto da Administrator | 02 Giugno 2020

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Presentazione del volume L’epigrafia del Nord Africa: novità, riletture, nuove sintesi, a cura d. S. Aounallah, A. Mastino, Collana Epigrafia e antichità, 45, Faenza 2020, pp. 13-14

È davvero un onore per noi presentare questo volume dedicato a «L’epigrafia del Nord Africa: novità, riletture, nuove sintesi», all’interno della collana “Epigrafia e antichità”: lo facciamo con emozione e gratitudine ricordando Angela Donati,  Christine Hamdoune e Enrique Gozalbes Cravioto e tornando indietro fino a quel lontano dicembre 1983 quando si svolse il primo dei convegni de “L’Africa Romana” fortemente voluti da Giancarlo Susini, Marcel Le Glay, Hédi Slim.

Avevano partecipato a quel primo incontro anche Giorgio Bejor, Naidé Ferchiou, Ammar Mahjoubi, Sandro Schipani, Latifa Slim, Giovanna Sotgiu, Cinzia Vismara, Raimondo Zucca e tanti altri, molti colleghi delle Soprintendenze e i nostri studenti. Negli anni successivi, si sarebbero aggiunti tutti i più illustri maestri dell’archeologia nord-africana, con il diretto coinvolgimento di tante prestigiose istituzioni.

Ora, arrivati alla XXI edizione (svoltasi a Tunisi tra il 6 e il 9 dicembre 2018 con il contributo della Fondazione di Sardegna, grazie all’impegno dell’Institut National du Patrimoine e dell’Agence de Mise en Valeur du Patrimoine et de Promotion Culturelle), possiamo dire di aver raggiunto risultati allora impensabili, di aver aperto tante strade, di aver creato una rete di rapporti tra le due sponde del Mediterraneo che riguardano certo l’archeologia, la storia antica, l’epigrafia ma anche in profondità toccano i temi politici della fase post-coloniale del Maghreb, le rivoluzioni arabe, le prospettive di un futuro diverso fondato sul rispetto reciproco, il rifiuto di un’egemonia culturale dell’Occidente, la profonda ammirazione per il mondo arabo, con tanti segnali e momenti di incontro che si sono svolti nelle aule congressuali, più ancora nei siti archeologici, negli scavi, nei musei, nelle esposizioni internazionali, nella vita reale, grazie alla collaborazione di tanti soggetti diversi, Università, Enti di tutela del Patrimonio e di ricerca. Con curiosità e interesse veri.

Questo volume tocca il tema dell’urbanizzazione del Nord Africa, dello stato giuridico delle città e delle nationes africane partendo dai più recenti risultati delle grandi imprese internazionali in corso da Lepcis in Tripolitania fino alla Volubilis nella Mauretania atlantica; dell’epigrafia storica, giuridica e militare, della ricostruzione prosopografica di intere famiglie di senatori e cavalieri, dell’aristocrazia autoctona, della vita religiosa, del culto imperiale, con la tradizionale attenzione verso altre realtà provinciali e verso il mondo tardo antico; infine i musei, il radicale aggiornamento della storia degli studi, l’epigrafia digitale, con oltre cento relazioni e posters presentati dai nostri Maestri (penso a M’hamed Fantar, Ginette Di Vita Evrard, Louis Maurin, Mustapha Khanoussi) e da tanti giovani allievi, provenienti dalla Libia, dalla Tunisia, dall’Algeria, dal Marocco, dall’Italia, dalla Francia, dalla Danimarca, dalla Spagna, dalla Germania, dalla Finlandia, dal Canada, dagli Stati Uniti. I posters, trasformati in saggi, e molti altri testi brevi sono stati in parte pubblicati sulla rivista della Scuola archeologica italiana di Cartagine “Caster”  diretta da Antonio Corda.

In questa sede abbiamo voluto raccogliere un discorso unitario che aspira a rappresentare una formula nuova per i risultati dei nostri incontri, con una sintesi integrata del confronto internazionale che è stato serrato, pieno di idee, spesso anche ricco di conflitti e di polemiche, sempre però indirizzato verso una fase nuova, che vuole superare le stracche e ripetitive monografie che spesso circolano nel nostro ambiente per restituire la freschezza della scoperta (pensiamo alla lex Hadriana de agris rudibus), le emozioni, le curiosità profonde, il successo di tante équipes di ricerca e di singoli studiosi, in un orizzonte nel quale l’archeologia, il patrimonio e i beni culturali finiscono per essere anche strumento di incontro; e ciò in un momento nel quale il Mediterraneo conosce la crudeltà di un implacabile confronto che non sa fare altro che abbattere ponti e innalzare muri. Noi respingiamo questa visione della vita fondata sulla prevaricazione, viziata dalla paura, animata dall’odio e dalla violenza; riteniamo un dovere comune quello di accettare la sfida, ascoltare le ragioni di tutti, riconoscere che debbono muoversi in piena unità di intenti tutti gli “intellettuali” (“coloro che hanno intelletto”, per usare l’espressione di Giovanni Lilliu) per denunciare i rischi e soprattutto mettere in evidenza le potenzialità inespresse di tante forme di collaborazione che non possono che arricchire tutti, partendo dalla diversità di ciascuno.

Il convegno è strato aperto da Paola Ruggeri, direttrice del Centro di Studi Interdisciplinari sulle Province Romane e da Marco Milanese direttore del Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione dell’Università di Sassari, da  Daouda Shaw per il direttore generale dell’Agence de Mise en Valeur du Patrimoine et de Promotion Culturelle, da Faouzi Mahfoudh, direttore generale dell’Institut National du Patrimoine, da  Lorenzo Fanara, Ambasciatore d’Italia a Tunisi, da Angela Mameli vice presidente della Fondazione di Sardegna.
Abbiamo ricordato alcune figure di eminenti studiosi e presentato molti volumi e intere riviste (come gli ultimi cinque numeri di “Libya antiqua”), che testimoniano la vivacità dei nostri studi e l’incredibile quantità di nuove scoperte, anche nei momenti di guerra.

Licenziando quest’opera, accolta dal Comitato Scientifico della Collana “Epigrafia e Antichità” delle Edizioni Lega di Faenza con il contributo Fondazione di Sardegna grazie all’impegno di Maria Bastiana Cocco, vogliamo dire solo che questa è una tappa di un percorso più lungo, che certamente verrà proseguito in futuro con nuovo entusiasmo e con uno spirito sempre più aperto alla collaborazione scientifica, all’amicizia, al confronto internazionale.

Tunisi, 30 ottobre 2019.

Samir Aounallah                                                    Attilio Mastino

Institut National du Patrimoine Tunisi                    Università degli Studi di Sassari

P.S. Quando questo volume era ormai in stampa ci ha raggiunto la notizia della scomparsa, avvenuta il 12 maggio 2019 in Marocco, sui monti dell’Atlante, di Christine Hamdoune, che aveva consegnato per questo volume (nella sezione tardo-antica) l’articolo «Sur quelques inscriptions chrétiennes des Maurétanies», rivisto per la stampa dall’amica Monique Dondin Payre. La piangiamo con tutti gli amici colpiti da questa incredibile tragedia avvenuta nei luoghi che tanto ha amato.

Il I dicembre 2019 è scomparso anche il nostro Maestro e amico René Rebuffat: anche a Lui dedichiamo questo libro, perché non dimentichiamo la sua amicizia, il suo insegnamento democratico, il suo impegno di studioso appassionato e colto.

Tunisi, 31 dicembre 2019

Multa venientis aevi populus ignota nobis sciet
multa saeculis tunc futuris,
cum memoria nostra exoleverit, reservantur:
pusilla res mundus est,
nisi in illo quod quaerat omnis mundus habeat.


Seneca, Questioni naturali , VII, 30, 5

Molte cose che noi ignoriamo saranno conosciute dalla generazione futura;
molte cose sono riservate a generazioni ancora più lontane nel tempo,
quando di noi anche il ricordo sarà svanito:
il mondo sarebbe una ben piccola cosa,
se l'umanità non vi trovasse materia per fare ricerche.

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