Parole in opera di Alberto Merler

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Scritto da Administrator | 06 Dicembre 2022

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Parole in opera di Alberto Merler
Sassari, 30 novembre 2022
Presentazione

Per la seconda volta in pochi mesi Aberto Merler cerca di capire e farci capire la strada attraverso la quale riuscire a scavalcare il dolore e la solitudine, dopo il lutto e il confinamento, oltrepassando una voragine che avremmo pensato insuperabile, con la voglia di ristabilire relazioni, di riaffermare valori positivi, di rispondere con generosità alle prove davvero difficili e crudeli alle quali è stato sottoposto per lunghi anni. Ma sbaglieremmo se pensassimo che i due volumetti Oltre la solitudine, Proseguire nel cammino dell’esistenza, e Non basta per essere maestro ed altre parole, Edizioni Ave, Roma 2021 sono volumi ingenuamente positivi, capaci di sciogliere prodigiosamente i tanti nodi dell’esistenza e di ri-orientare il destino: alla base, anche se non è mai citato, c’è il libro di Giobbe nella lucida e dolente interpretazione di Totti Mannuzzu (Il dolore e il desiderio): insieme una confessione, una protesta per lo scandalo del dolore umano, una speranza.

E soprattutto c’è il De magistro col quale Agostino di Ippona si sforza di chiarire il metodo dell’insegnamento e il rapporto tra il docente e gli allievi: del resto torna il tema – modernissimo - del rapporto tra segni e significati, verso una nuova frontiera tracciata oggi dalla filosofia dei linguaggi, con un approccio diverso rispetto all'universo dei segni che utilizziamo quando entriamo in relazione con altri uomini e con le cose. Per vedere davvero non bastano i suoni, i segni, neppure i fatti: noi non possiamo parlare delle cose, ma delle immagini impresse e affidate alla memoria, perché noi portiamo quelle immagini nella profondità della nostra memoria, come documenti di cose percepite precedentemente. Ma sono documenti davvero solo per ciascuno di noi.

Non c’è in queste pagine la pretesa di continuare ad insegnare agli altri, come Alberto ha fatto per tutta la vita; c’è più modestamente il desiderio di far riemergere i valori, di cogliere impressioni, di tramettere sensazioni, di riproporre una musica lontana che appena si ode, di ricostruire attraverso il suono un ambiente amato, di far rivivere le persone più care. C’è una parola straordinaria che ritorna più volte in queste pagine, il profumo, che è capace di far superare le distanze nello spazio e nel tempo, di riportarci istantaneamente a cogliere i lineamenti, di stimolare la memoria, di riportarci ad esperienze vissute, di collocarci in una relazione con gli altri che il mondo rischia di perdere irrevocabilmente.

Alberto non utilizza in queste pagine di scritti liberi il metodo filologico che ha impiegato mille volte nelle sue tante ricerche scientifiche, capaci di dire parole nuove nel campo della sua disciplina, la sociologia, con una produttività che gli abbiamo invidiato; del resto le discipline non esistono, esistono i problemi (Popper) e ora li si deve affrontare e risolvere con semplicità, con pazienza, con l’accettazione delle prove.  Al centro c’è ancora un mondo di relazioni e di reti, c’è soprattutto il rapporto con gli alumni, siano essi i figli, i nipoti, gli studenti, gli allievi che ha amato e che dice di amare ancora davvero.

Il discorso viene affrontato in modo originale fuori dai luoghi comuni e apparentemente senza il condizionamento di note, di rimandi dotti, di precisazioni, di confronti; eppure questi sono due libri molto colti, testimoniano letture originali, raccontano un cammino di maturazione e di contaminazione fondato sull’ascolto, sul dialogo, su un percorso che non ha urgenze ma conosce solo la delicatezza, l’accoglienza, la passione, la capacità di stupirsi, il coraggio, la lealtà, perfino l’umiltà e il silenzio. Allora  il valore della scrittura e della parola ascoltata e pronunciata, soprattutto della poesia.  Conoscevamo tutti Alberto come un democratico pieno di sentimenti, di curiosità, di interessi, capace di aprirsi agli altri, insieme rigoroso e severo, incapace di concepire l’odio, la vendetta, l’ingiuria, l’invidia, il razzismo;  oggi lo scopriamo profondamente ferito ma  più saggio, più aperto verso gli altri, più ricco di esperienze, forse ancora non completamente guarito  ma pieno di affetti.

Ho visto Alberto muoversi con sensibilità nel campo dell’associazionismo, del volontariato, con una profonda simpatia per la sofferenza degli altri, per gli ultimi e gli emarginati, perseguendo i valori di un impegno civile  nel sociale e nelle comunità, come a proposito della cura per i malati terminali; non è mai stato, come pure tanti di noi, un egocentrico con il baricentro piegato sul proprio ombelico, portando con sé le mille esperienze accumulate in tante parti del mondo, in tanti luoghi, da San Paolo del Brasile  al Trentino, da Pechino alla Sardegna.

<<Vi sono circostanze, calamità naturali come il terremoto o eventi drammatici come la pandemia – ha detto ieri a Pescara il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella - , che inducono a ritrovare le ragioni della reciproca solidarietà, e che inducono anche a rivolgersi a elementi e agli aspetti più importanti della convivenza. La cultura è uno di questi>>.

La porta è dunque spalancata, non solo aperta, <<per riappropriarsi dell’esprimere il sentire, del dire e di essere ascoltati>> nel campo della cura amorevole, della gentilezza, dell’attesa, della modestia, del coraggio, del discernimento, della riservatezza, con desiderio di esplorare e di scoprire.  Una bella lezione per tutti.

Attilio Mastino

Ultimo aggiornamento Martedì 06 Dicembre 2022 20:50

Multa venientis aevi populus ignota nobis sciet
multa saeculis tunc futuris,
cum memoria nostra exoleverit, reservantur:
pusilla res mundus est,
nisi in illo quod quaerat omnis mundus habeat.


Seneca, Questioni naturali , VII, 30, 5

Molte cose che noi ignoriamo saranno conosciute dalla generazione futura;
molte cose sono riservate a generazioni ancora più lontane nel tempo,
quando di noi anche il ricordo sarà svanito:
il mondo sarebbe una ben piccola cosa,
se l'umanità non vi trovasse materia per fare ricerche.

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