La madre di tutte le battaglie sarà l'impegno per combattere il provincialismo, abbattere gli steccati, aprire l'Università ad uno scenario europeo ed internazionale (anche attraverso la nomina di un apposito delegato), evitando l'autoreferenzialità e puntando sulla qualità, per rendere l'Ateneo competitivo sotto il profilo scientifico e organizzativo.
Occorre però migliorare i servizi agli studenti, far nascere un sistema informativo che faciliti la pianificazione delle risorse da un punto di vista sia finanziario che economico, garantire l'efficienza allo stesso modo dell'Amministrazione centrale e periferica, allo scopo di combattere l'appesantimento burocratico e semplificare le procedure: chi mi conosce sa che obiettivo principale della mia azione è sempre stato quello di trovare in modo pragmatico delle risposte efficaci a problemi complessi.
L'amministrazione deve sostenere quanti sono direttamente impegnati nell'attività di ricerca e apportano un contributo in termini di risorse finanziarie e di qualità dei risultati scientifici: dunque occorre valorizzare l'autonomia dei Dipartimenti e la creatività dei singoli ricercatori e insieme la valutazione e la responsabilità. Non si tratta evidentemente solo di una questione di assunzioni di personale né tantomeno di eludere le norme, bensì di uniformare e semplificare il più possibile i processi adeguandoci alle norme europee, per garantire una più rapida ed efficiente operatività nell'utilizzazione delle risorse: sui docenti troppo spesso ricadono gli oneri di reperire i finanziamenti, predisporre i progetti, occuparsi di rendicontazioni e soprattutto svolgere complesse attività che nulla hanno a che fare con la ricerca.
Ultimo aggiornamento Mercoledì 19 Novembre 2014 21:53