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Intervento del Presidente della Giuria per l’apertura della 61° edizione del Premio letterario Città di Ozieri.

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Intervento del Presidente della Giuria per l’apertura della 61° edizione del Premio letterario Città di Ozieri.

Otieri, 27 febbraio 2021

Ci siamo lasciati un anno fa, il 29 febbraio 2020, con la 60° edizione del Premio Otieri di Letteratura Sarda fondato nel 1956 per volontà di Tonino Ledda: la cerimonia si era svolta nel Teatro civico Oriana Fallaci, con l’emozionante esibizione del coro della Brigata Sassari. Dae tando, da allora abbiamo attraversato il deserto ma non ci siamo mai fermati: la pandemia ci ha fatto soffrire enormemente, con gli oltre millecento morti della Sardegna e i quasi cento mila del nostro paese, lutti che hanno anzi contribuito ad ampliare la riflessione dei poeti, di uomini e donne sensibili, attenti, desiderosi di approdare in un mondo migliore, di immaginare un futuro diverso per la nostra gente.

Ho conosciuto a Cagliari Antonio Sanna, al quale è intestata la sessione principale del premio: era arrivato da Bonorva e ci raccontava di aver perso un polmone durante la prigionia in India sotto gli inglesi. Ci insegnava Linguistica Sarda anche nella Scuola di specializzazione in Studi Sardi.

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La scomparsa di Edward Burman (Cambridge 1947 – Sassari 13 dicembre 2020).

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La scomparsa di Edward Burman (Cambridge 1947 – Sassari 13 dicembre 2020)

Con grande dolore annunciamo la scomparsa ieri a Sassari in cardiochirurgia del nostro amico Edwad Burman, alcuni giorni dopo un’operazione al cuore di grande complessità.  Lascia a Sassari la figlia Lucy, a Milano il figlio Nicholàas e a Pekino la moglie Xiao Hong.   Lo avevamo conosciuto proprio in Cina  grazie a Plinio Innocenzi e Ettore Sequi; era rimasto incantato dalla Sardegna raccontata da Raimondo Zucca, Gaetano Ranieri, Alessandra Casu, in particolare lo avevano colpito i “giganti” di Mont’e Prama. Ci aveva seguito dopo qualche mese nell’Isola, dove contava di far arrivare definitivamente anche la moglie, che aveva solo un permesso provvisorio per 5 anni, mentre lui e Lucy erano diventati cittadini sassaresi da pochi mesi.

Edward Burman era nato a Cambridge nel 1947. Aveva studiato presso l’università della sua città natale e si era laureato in Filosofia all’Università di Leeds. Dopo la laurea, aveva insegnato in diverse università italiane (parlava benissimo l’italiano).  Amministratore di una società di investimento a Pechino e Partner dello Studio Ambrosetti di Milano, aveva  anche lavorato con la Mediapolis engineering di Torino in Cina. Da due anni si era trasferito con la famiglia in Sardegna, acquistando casa a Sassari.  La figlia Lucy studia con grande soddisfazione al Canopoleno, accolta con amore dagli studenti, dai professori, dal Dirigente.

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La scomparsa dell’archeologa Antonietta Boninu.

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La scomparsa dell’archeologa Antonietta Boninu

Antonietta Boninu se ne è andata a 72 anni il 30 ottobre scorso, in silenzio, con stile, senza raccontarci nulla della malattia che l’aveva colpita quasi sei mesi fa e che ha affrontato negli ultimi giorni assieme al suo parroco don Massimiliano Salis a Mater Ecclesiae : la vogliamo ricordare oggi come storica direttrice della Soprintendenza archeologica di Sassari e Nuoro, antica compagna di studi e di mille progetti comuni, indimenticabile amica e generosa studiosa della Sardegna.

L’avevamo conosciuta alla Facoltà di Lettere a Cagliari, dove era stata allieva di Piero Meloni e Giovanna Sotgiu, per poi laurearsi con Mario Torelli in archeologia classica, con una tesi intitolata Catalogo della ceramica “sigillata chiara africana” del Museo di Cagliari (pubblicata nel 1972 sulla rivista diretta da Giovanni Lilliu “Studi Sardi”); un argomento che avrebbe segnato una vera e propria svolta non solo negli studi sulle relazioni tra Africa e Sardegna ma anche sulla classificazione scientifica dei materiali e sulle fabbriche di ceramica da mensa e in «sigillata chiara», di ceramica da cucina e di lucerne, precisando cronologie, trasferimenti per nave e mercati transmarini delle officine africane. La sua classificazione avrebbe permesso negli anni successivi di datare gli strati degli scavi anche in siti urbani o ostiensi.

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I risultati V Edizione del premio “Giancarlo Susini”

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I risultati V Edizione del premio “Giancarlo Susini”

Cecilia Ricci Presidente della Società Scientifica “Terra Italia” e Attilio Mastino direttore del Periodico internazionale di Epigrafia “Epigraphica” anche a nome delle Edizioni Fratelli Lega hanno proclamato il 26 ottobre 2020  il vincitore della V edizione del <<Premio Giancarlo Susini>>, in occasione di un collegamento Zoom promosso per una conferenza di Hernán Gonzáles Bordas (Bordeaux) e di Ali Cherif (Tunisi) su  Le grandi iscrizioni agrarie dell’Africa, la lex Hadriana de rudibus agris, conferenza nella quale sono stati generosamente presentati numerosi dati inediti su uno dei temi centrali della ricerca epigrafica in Tunisia negli ultimi anni. Grazie alla collaborazione della Scuola Archeologica Italiana di Cartagine, erano collegati oltre 60 specialisti, studiosi di molte sedi e centri di ricerca della Francia, della Spagna, dell’Austria, dell’Italia e molti studenti, dottorandi o laureandi, delle Università di Bologna, Campobasso, Cagliari e Sassari.

La conferenza è stata seguita da un ampio dibattito al quale hanno partecipato tra gli altri Francesca Cenerini, Antonio Corda, Antonio Ibba, Sergio Lazzarini, Paola Ruggeri.

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La scomparsa dell’archeologo Mario Torelli (1937- 2020).

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La scomparsa dell’archeologo Mario Torelli (1937- 2020)

È scomparso il 16 settembre a Palermo un gigante dell’archeologia italiana, Mario Torelli: laureato a Roma nel 1960, ispettore presso la Soprintendenza dell’Etruria Meridionale, aveva partecipato nel 1968 al primo concorso di Epigrafia Latina in Italia bandito dall’Università di Cagliari e poi aveva preso servizio l’anno dopo come professore aggregato di Archeologia e Storia dell’Arte greca e romana, facendosi amare dagli allievi con quel suo primo seminario sull’isola sacra di Delos e per i decennali scavi del santuario greco di Gravisca, l’antico porto di Tarquinia.

Nel 1975 è stato chiamato a Perugia come professore ordinario, poi visiting in decine di università straniere,  membro di Società scientifiche (la nostra Scuola archeologica italiana di Cartagine) e di Accademie italiane (l’Accademia Nazionale dei Lincei) e straniere, direttore della rivista di antichistica “Ostraka”.

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Presentazione del volume L’epigrafia del Nord Africa: novità, riletture, nuove sintesi.

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Presentazione del volume L’epigrafia del Nord Africa: novità, riletture, nuove sintesi, a cura d. S. Aounallah, A. Mastino, Collana Epigrafia e antichità, 45, Faenza 2020, pp. 13-14

È davvero un onore per noi presentare questo volume dedicato a «L’epigrafia del Nord Africa: novità, riletture, nuove sintesi», all’interno della collana “Epigrafia e antichità”: lo facciamo con emozione e gratitudine ricordando Angela Donati,  Christine Hamdoune e Enrique Gozalbes Cravioto e tornando indietro fino a quel lontano dicembre 1983 quando si svolse il primo dei convegni de “L’Africa Romana” fortemente voluti da Giancarlo Susini, Marcel Le Glay, Hédi Slim.

Avevano partecipato a quel primo incontro anche Giorgio Bejor, Naidé Ferchiou, Ammar Mahjoubi, Sandro Schipani, Latifa Slim, Giovanna Sotgiu, Cinzia Vismara, Raimondo Zucca e tanti altri, molti colleghi delle Soprintendenze e i nostri studenti. Negli anni successivi, si sarebbero aggiunti tutti i più illustri maestri dell’archeologia nord-africana, con il diretto coinvolgimento di tante prestigiose istituzioni.

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60° edizione del Premio Letterario città di Ozieri.

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60° edizione del Premio Letterario città di Ozieri
Ozieri, 29 febbraio 2020
Saluto di Attilio Mastino, Presidente della Giuria

Questa performance della Banda della Brigata Sassari, queste note meravigliose ci ricordano come la Brigata Sassari sia patrimonio comune della Sardegna, e come la storia di questo reparto militare così caratterizzato sia intrecciata con la storia delle famiglie e di ciascuno di noi, cioè con la storia dei Sardi e dell’intera Isola. La Brigata ha conservato un rapporto profondo con le persone, con le famiglie, con le istituzioni della Sardegna ed eredita oggi un patrimonio di sentimenti e di affetti che non si perdono. La banda testimonia questo senso di appartenenza, il valore identitario, il contenuto di relazioni e di rapporti, le radici profonde, una simpatia davvero unica e una vicinanza.

L’Identità diventa un concetto fondamentale nel mondo che ci è dato di vivere e di conoscere, Identità come un valore positivo fatto non di chiusure su noi stessi verso una realtà tribale ripiegata sul proprio ombelico ma esattamente al contrario, facendo leva proprio sulla consapevolezza della ricchezza della nostra storia e sull’esigenza dell’incontro con l’altro.  Anche attraverso i dati sulla composizione della truppa e sull’origine geografica degli ufficiali della Brigata Sassari emerge questo straordinario radicamento nel territorio.

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Convegno internazionale “La Sardegna e il Mediterraneo: dall’archeologia alla società”

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Convegno internazionale “La Sardegna e il Mediterraneo: dall’archeologia alla società”.
Studi e ricerche in memoria di Ercole Contu
Sassari, 17-18 Gennaio 2020, Aula Magna, Piazza Università 21
Attilio Mastino, Ossi. Eracle e le Esperidi: le ninfe della Sardegna nell’Occidente
Mediterraneo mitico

In questa sede, partendo dal culto di Eracle ben documentato in tutta la Sardegna (da Antas a Tharros, da Olbia a Posada, da Cagliari a Serri, infine Padria), ci concentreremo su un aspetto circoscritto, il mito delle Esperidi figlie di Forco re della Sardegna e della Corsica, riprendendo in mano il bronzetto scoperto  ad Ossi nel 1938 in località Monte Mammas, sulla piana di Bilikennor presso le rovine romane di età imperiale e il successivo insediamento medioevale: il cimelio  <<raffigurante Ercole, alto cm . 7,2 in ottimo stato di conservazione, di accurata fattura e di notevole valore artistico>> fu donato da Michele Macis nel 1956 al Museo Nazionale Sanna in Sassari.

Il bronzetto, che raffigura il figlio di Giove e di Alcmena, il fratellastro di Ificle figlio legittimo di Anfitrione, fu studiato in maniera magistrale da Ercole Contu su “Archeologia Classica” del 1960, con un sguardo sui possibili modelli, forse con qualche eccesso spaziando da Policleto a Lisippo, da Prassitele a Scopas e così via; articolo ripreso e commentato nel 1981 da Robert J. Rowlad jr.. e più recentemente discusso da Pina Derudas e da Maria Pieranna Masala, soprattutto da Rubens d’Oriano nel catalogo del volume curato da Paolo Bernardini e Raimondo Zucca, Il Mediterraneo di Herakles. Da ultimo Giovanni Azzena e Enrico Petruzzi hanno rilanciato il tema della localizzazione di Ad Herculem nella Sardegna nord-occidentale, richiamando l’attenzione sulla lastra marmorea rinvenuta all’inizio dell’Ottocento nel sito dove sarebbe sorto il Palazzo di Città a Sassari, con la raffigurazione di Eracle che doma le cavalle antropofaghe di Diomede (VIII fatica).

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Les Syrtes dans l’imaginaire littéraire classique.

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Les Syrtes dans l’imaginaire littéraire classique
Attilio Mastino

COLLOQUE INTERNATIONAL D’une Syrte à l’autre III:
Les deux Syrtes entre le désert et la mer à travers l’Histoire:
Espace d’échange, de concurrence et de conflit

Mahdia, les 2, 3 et 4 Décembre 2019

A la mémoire de René Rebuffat

Permettez-moi de remercier de tout cœur les amis du département d’histoire de la Faculté des Lettres et des Sciences Humaines et Sociales de Sfax (Tunisie) et du département d’archéologie de Durham University (Angleterre) en partenariat avec le «Laboratoire d’Etudes et des Recherches Interdisciplinaires et Comparées (LERIC) », le «Laboratoire Maghreb Arabe : Omrane Pluriel », et «The Society for Libyan Studies (London U.K.) », qui organisent ce troisième colloque international sur les deux Syrtes à travers l’histoire, dont le thème est Les deux Syrtes entre le désert et la mer à travers l’Histoire : Espace d’échange, de concurrence et de conflit.

Dès la fin de la période républicaine, on avait acquis à Rome une connaissance complète des routes, des lieux d’abordage et des ressources d’un territoire, l’Afrique numide, qui était resté pendant longtemps enveloppé dans un halo de mystère; et pourtant, malgré des informations adéquates, qui apparaissent à maintes reprises dans les sources, les écrivains de la période augustéenne et plus tard ceux de l’époque impériale préfèrent donner aux Syrtes une connotation différente, négative et terrifiante selon une tradition littéraire bien établie, fondé sur un préjudice, si on pense à la célèbre description des arbres de l’oasis de Tacapes Chez Pline ou, bien avant, à la beauté de l’ile des lotophages dans l’Odysée, Meninx-Djerba.

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Presentazione dei 6 numeri di Libya antiqua (2011-18), Rivista annuale del Dipartimento delle antichità della Libia.

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Attilio Mastino
Presentazione dei 6 numeri di Libya antiqua (2011-18),
Rivista annuale del Dipartimento delle antichità della Libia
(Annual of the Department of Antiquities of Libya)
Macerata, 26 novembre 2019

Cari amici,

presentare qui a Macerata grazie alla cortesia di Maria Antonietta Rizzo Di Vita e di Mustafa Turjman, questi splendidi sei numeri della serie di “Libya antiqua” significa innanzi tutto richiamare lontani rapporti che mi hanno legato a Lidio Gasperini, Gianfranco Paci, Silvia Maria Marengo, Antonino Di Vita, a tanti amici italiani, libici, stranieri. Tornare ad esempio a quelle luminose giornate di Tor Vergata e di Frascati nel lontano dicembre 1996 ed alle mie conclusioni al convegno su Cirene e la Cirenaica nell’antichità, dove avevano parlato tra gli altri Joyce Reynolds, Marc Mayer, Donald White, José María Blásquez, Patrizio Pensabene, Isabel Rodà, Nicola Bonacasa, André Laronde e Giovanni Geraci.

Mohamed Fadel Alì aveva presentato le straordinarie scoperte in corso nella necropoli di Giarabub, che grazie alle particolari condizioni climatiche, ci avevano conservato i corredi funerari e le testimonianze tessili del vestiario, con una policromia straordinaria e sorprendente (Intervento conclusivo, in Cirene e la Cirenaica nell’antichità, Atti del Convegno internazionale di studi, Roma-Frascati 18-21 dicembre 1996, a cura di L. Gasperini e S.M: Marengo, Edizioni TORED, Tivoli 2007, pp. 815-821). Allora non lo sapevamo, ma quello sarebbe uno degli ultimi incontri sull’archeologia cirenaica, 11 in tutto, dopo quello di Roma del novembre 1987 presso l’Accademia Nazionale dei Lincei (1990), quello di Urbino del luglio 1988, quello libico sul silfio del 1989, quello di Cambridge del 1993 e quello di Macerata del maggio 1995. Una serie davvero fortunata e ricca di risultati, conclusa ancora ad Urbino per il cinquantenario nel 2006 con l’XI incontro (Cirene Atene d’Africa) organizzato da Mario Luni, pubblicato sulle Monografie di archeologia Libica, ricordando Gaspare Oliverio, Giacomo Caputo, Gennaro Pesce, Sandro Stucchi, con negli anni successivi i bei volumi per il centenario di scavi a Cirene.

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