Del coraggio e della passione. L’avventurosa storia di Adelasia Cocco, la prima donna medico condotto

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Nuoro, 9 maggio 2024. Intervento di Attilio Mastino (Presentazione del volume di Eugenia Tognotti, Del coraggio e della passione. L’avventurosa storia di Adelasia Cocco, la prima donna medico condotto nell’Italia contemporanea (1914-1954), Prefazione di Rosy Bindi, Franco Angeli)

Cari amici,

s’incontrano in questo libro due diverse passioni di Eugenia Tognotti, la storia della medicina e della sanità da un lato e la storia delle donne dall’altro, partendo dalla straordinaria figura dell’elegante colta e coraggiosa Adelasia Cocco, prima donna medico condotto nell’Italia Contemporanea tra il 1914 e il 1945, una storia ambientata  a Nuoro a Seuna ma anche a Lollove sulla strada per Orune, a Galtellì, Sassari, Pisa, Firenze.  

Non è un caso che a parlarne ci troviamo qui a Nuoro nell’auditorium dell’ISRE, l’Istituto che ha fornito molte fotografie inedite e molti documenti raccolti da Eleonora Arba. Del resto questo complesso museale e di ricera è collocato – secondo il progetto di Simon Mossa –  in Via Antonio Mereu, il tenente antifascista capo della resistenza partigiana ucciso dai tedeschi presso Ravenna il 12 ottobre 1944, che abbiamo ricordato pochi giorni fa per il 25 aprile; egli era il fratello del mio maestro elementare Paolo Mereu, anch’egli nuorese.

Allora in questa serata si uniscono tante storie diverse e tante vicende che fanno parte della nostra identità profonda, della quale siamo orgogliosi, partendo dalla reazione salutare agli ostacoli progressivamente posti dal regime fascista, che interpretava il progresso con il ritorno a rapporti sociali irrigiditi, a steccati che si proponevano senza successo di sbarrare la strada alle donne. Oggi con una figura nuova e significativa per tutti, una donna innamorata del marito Giovannino Floris e dei figli, insieme distinta, raffinata, vestita con abiti ricercati e di buon gusto in un ambiente caratterizzato da povertà, disagio sociale, scarsa igiene. Qui in Sardegna anche prima donna a prendere la patente di guida per percorrere in lungo e in largo la sua gigantesca condotta sanitaria piena di problemi e di malati, che la obbligavano a esaminare – lei da sola –  il contenuto delle provette, che la esponevano personalmente e la costringevano a sdoppiarsi anche come igienista e responsabile di laboratorio.  

L’autrice, l’amica Eugenia Tognotti, coordina il Centro per gli Studi Antropologici, Paleopatologi e Storici dei popoli della Sardegna e del Mediterraneo nato dieci anni fa nel Dipartimento di Scienze Biomediche, dove è stata professore ordinario di Storia della medicina e Scienze Umane. È saggista, editorialista di La Stampa, Il Secolo XIX, La Nuova Sardegna. Collabora con il gruppo di esperti europei di diverse discipline che fanno capo all’Institut Montaigne, con sede a Parigi. Ha pubblicato celebri volumi su La Malaria in Sardegna (Angeli Ed., Milano 1996); Il mostro asiatico. Storia del colera in Italia (Roma-Bari 2000); La Spagnola in Italia (1 ed. Milano 2002, 2 ed. 2018 ); L’altra faccia di Venere. La sifilide dalla prima età moderna all’avvento dell’Aids (Milano 2006); La tisi nell’Italia dell’Ottocento (Milano 2008); Vaccinare i bambini tra obbligo e persuasione. 300 anni di controversie (Milano 2021).

Rosy Bindi ha scritto una bella prefazione, interrogandosi sulle ragioni della comparsa proprio in una Barbagia chiusa ed arcaica di un personaggio tanto moderno, Adelasia che nel nome rimanda (soprattutto a Sassari dove era nata) all’ultima giudicessa logudorese; e poi questo suo rapporto con Sebastiano Satta, Antonio Ballero, Grazia Deledda attraverso il padre il cancelliere-poeta Salvatore Cocco Solinas; questa determinazione a conseguire obiettivi alti che contrasta con la presunta fragilità fisica e psicologica delle donne in genere relegate tra i fornelli di casa. Eppure le donne oggi – nei tempi di un sistema sanitario universalistico e solidale – hanno superato i maschi come numero di laureati in medicina, pur rimanendo in minoranza nei ruoli apicali. Il tema dell’impegno contro la malaria, la turbercolosi, la spagnola, il colera, il contrastato rapporto con il regime fascista, in un territorio caratterizzato da pessime condizioni igieniche, ma ormai avviato verso la modernizzazione. 

Tutti temi che saranno trattati questo pomeriggio ora dalla presidente Alessandra Todde e poi dagli specialisti che interverranno con più competenza di me. Voglio solo dire che l’autrice, ricostruendo la vita di Adelasia Cocco in realtà è riuscita a presentare al lettore uno spaccato vivacissimo della storia di Nuoro e della Sardegna, delle conseguenze della nascita della nuova provincia littorio nel 1927, dei ritardi, delle resistenze, delle difficoltà, dei sacrifici di tante donne sarde vittime di pregiudizi, di soprusi e di prevaricazioni, anche quando erano espressione di un’aristocrazia poco incline a compromettersi col fascismo. In queste pagine e nella vita della protagonista ci sono due guerre mondiali, con i disagi per gli sfollati rifugiatisi sul monte Ortobene, fino a cinquant’anni fa, quando quasi centenaria Adelasia è scomparsa a Nuoro, lasciando un rimpianto ormai generale. Questo libro ci aiuta a capire la società nuorese con i suoi originali percorsi, i suoi successi, le sue anticipazioni, le sue avanguardie.