Attilio Mastino
“La Sardegna e i Sardi nella civiltà del mondo antico”
di Camillo Bellieni (1928-31): la polemica sul tema della Nazione Sarda in Cicerone
Sassari, Aula magna dell’Università, 17 luglio 2021
Non si capisce il pensiero di Camillo Bellieni negli anni 20 senza partire dalle radici e dal paese della sua infanzia, Thiesi, così come avviene per tanti altri ex-combattenti della Brigata Sassari che un secolo fa il 6 aprile 1921 hanno dato origine al Partito Sardo d’Azione:
«Lo scrivente, se chiude gli occhi, vede ancora il villaggio della sua fanciullezza – scrive a Napoli -. Tutto in esso ricorda l'antico vico romano: la strada principale con le bianche domos allineate, i carri dalle ruote piene giungenti per maledette viottole dai saltos, carichi di grano. Ancora ode il sordo cigolio della macina romana, messa in moto dalla paziente fatica dell'asinello, ed assiste allo svolgersi del rito domestico presso il focolare, nella panificazione, nella tessitura, per opera delle serve e delle clienti, sotto la guida della solenne padrona. Nel sommesso chiacchiericcio delle donne affacendate egli raccoglie frammenti di frasi latine, che attestano il tenace spirito di conservazione isolano, di antichissime forme.Invano dunque per questo paese sono passati tanti anni di fatiche, di sogni e di sacrifizi, patrimonio ideale dell'attuale nostra civiltà. La Sardegna nel suo tragico isolamento, lontana dalla storia, conserva ancora i suoi abbigliamenti romani. Ma se un canto, modulato su poche note, insistente e nostalgico come una melopea d'origine desertica, rompa l'alto silenzio che incombe sul modesto gruppo di case disperso nella campagna bruciata, il pellegrino della fantasia ritroverà ancora intatta l'anima barbarica dell'antico popolo africano, che si effonde nel seguire le vicende di una intima melodia e conserva come retaggio prezioso ma esterno, l'arabescato monile della sua parlata latina».
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